CITTA’ DI SALEMI
Provincia di Trapani
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Strade intitolate a Garibaldi
Sgarbi replica a Miccichè: «Piaccia
o no, ma l’Italia di cui facciamo parte
è quella di Garibaldi e Cavour»
«Le parole del sottosegretario
sono un insulto al buon senso e alla storia»
SALEMI – Vittorio Sgarbi replica al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè secondo cui andrebbero tolte dalla toponomastica dei comuni siciliani le vie intitolate a Garibaldi per sostituirlo con Federico II
«Leggendo l’inaudita dichiarazione sul proposito di eliminare le strade dedicate a Garibaldi – dice Sgarbi - credo ad un “pesce di aprile” ritardato da parte di Gianfranco Miccichè. L’Italia di cui facciamo parte non è quella di Federico II - di cui nessuno disconosce il valore - ma quella di Garibaldi e Cavour, piaccia o non piaccia a Miccichè.
Le sue sono dichiarazioni che riproducono, forse per umana simpatia, quelle precedenti di Raffaele Lombardo.
Stento a credere che due figure istituzionali, e addirittura un membro del Governo nazionale, continuino la grottesca polemica con Garibaldi e con la storia.
L’unità d’Italia, di cui anche la Sicilia fa parte, ha il suo punto di origine in Sicilia, dalla città di Salemi da cui Garibaldi partì.
Qualunque considerazione che cerchi di cancellare la memoria di Garibaldi è un insulto al buonsenso e alla storia.
Cambiare i nomi delle strade, togliere lapidi e ogni altra analoga proposta, sono gesti ridicoli e grotteschi. Ancor più adesso che la Sicilia si avvia a celebrare il 150° anniversario dell’Unità Italia con un anno di anticipo, commemorando la data del 14 maggio del 1860, quando Garibaldi proclamò l’Unità d’Italia a Salemi.
Molte città d’Italia traggono beneficio da questa ricorrenza grazie al “Comitato per il 150° dell’Unità” che ha erogato finanziamenti per iniziative straordinarie. Soltanto la Sicilia sembra volere rinunciare a questi finanziamenti con una sterile polemica che ha il solo risultato di isolarla e di sottrarla ai benefici economici conseguenti»
l’Ufficio per la Comunicazione
(Nino Ippolito)