*Questo articolo è tratto da www.apogeonline.com. L’Asino Rosso lo ripropone in versione parziale per motivi di spazio.
A cura di David Palada (david.palada@libero.it)
Alla fiera dell'allarmismo
Facebook e il cancro, una bufala
di Maurizio Boscarol
Nei giorni scorsi i giornali hanno rincorso una notizia ghiotta: i social network fanno male alla salute. Peccato che, a risalire al rapporto originale dello psicologo Aric Sigman, emerga una verità completamente diversa.
Il 19 e 20 febbraio scorsi siti e giornali ribattono la notizia-bomba: Facebook può far ammalare, l’isolamento abbassa le difese. E giù con il dilemma: Facebook fa venire il tumore, nientemeno? Il Corriere giochiccia fra allarmismo e sdrammatizzazione: «Tumori, ictus, problemi cardiaci e persino la demenza. Meglio scollegarsi subito: chi sta usando Facebook o sta mandando messaggi con Twitter o si sta costruendo un avatar su Second Life è avvertito: il social networking online fa male alla salute». Per poi aggiungere: «Un po’ esagerati? In effetti sembra anche a noi, ma di tutto questo si dice convinto lo psicologo Aric Sigman in un articolo pubblicato su Biologist».
Ma è davvero così? Esiste un altro psicologo catastrofista, per giunta inglese, dopo che Paola Vinciguerra mesi fa aveva sentenziato che su Facebook ci vanno solo «uomini soli» (e un po’ nevrotici), con buona pace dei Pooh e delle ricerche del settore, che dimostrano ampiamente come social network online rispecchino più o meno il grado di socialità già presente offline nei partecipanti? Ma a noi psicologi che ci prende, quando si tratta di tecnologia? O sono i giornali che, altro luogo comune, riprendono male il nostro verbo rivelato?
Non volevo dire quello che ho detto
Non resta che controllare. E, sorpresa delle sorprese, fin dalla sua home page, lo psicologo incriminato avverte che il suo «paper è stato frainteso da giornali e cronache, secondo i quali sosterrebbe che il social networking causi cancro o altre malattie. Questo non è vero. Il paper si occupa della misura in cui il tempo speso online può rimpiazzare i contatti facci a faccia, e di come la mancanza di connessioni sociali sia associata a cambiamenti fisiologici, un’aumentata incidenza di malattie e una più alta e prematura mortalità». Precisazione che puzza di bruciato. Specialmente se associata alla foto da aspirante bel tenebroso che campeggia in home page. Doctor House, trema, c’è un nuovo concorrente che scopre correlazioni mortali misteriose fra fenomeni apparentemente lontani? Se si indaga un poco si scopre che questo doctor Sigman, che vanta (come peraltro la nostra Vinciguerra) un curriculum e affiliazioni importanti - insomma, non è messo male come social network - questo Sigman, dicevo, non è nuovo ad anatemi del genere. Nel 2005 ci aveva spiegato nientemento come «la tv ci stia (letteralmente) uccidendo».
Il metodo è sempre lo stesso: nessuno studio originale, ma una ragionata rassegna di molti studi di settore medico. Ma davvero seri studi scientifici dicono questo? E che cosa sostiene di preciso la nuova rassegna del dottor Sigman (fortunatamente disponibile online)? Ebbene, la prima sorpresa è che non menziona neanche una volta il più famoso dei social network online, cioè Facebook. Mai citato. E che non cita nemmeno in generale i siti di social network. Qui la cosa scotta. E allora perché tutte le agenzie e molti giornalisti (non solo italiani: basti leggere il britannico The Register) riprendono la notizia associandola a Facebook, ma anche a Twitter o LinkedIn (mai citati nel paper)? Il solito giornalismo superficiale e fazioso? […]
A voi la risposta!
Maurizio Boscarol si occupa di tecnologia dagli anni '80, di comunicazione dagli anni '90, e di comunicazione applicata alla tecnologia dal 2000. In compenso non sa fare il caffè (ma consiglia a tutti La caffettiera del masochista). Psicologo e informatico, master in gestione del multimedia, dal 2000 gestisce Usabile.it, il primo sito indipendente sull'usabilità e l'interaction-design in Italia. Si occupa di consulenze di usabilità e di progettazione dell'interazione e delle interfacce utente. Nel 2003 ha pubblicato Ecologia dei siti web. Insegna Giornalismo e Nuovi Media all'Università di Trieste. A tempo perso fa il vignettista e l'illustratore.
(a cura David Palada)
http://www.youtube.com/watch?v=9hIQjrMHTv4&hl=it