PER UNA DESTRA ALTERNATIVA POSTMODERNA

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FUTURFERRARA....

Visto dall'esterno, di chi magari altalena... tra Ferrara, città d'origine e altrove, (ma a quanto pare anche dentro le ... Mura), certa delusione sembra l'unico dato oggettivo della politica ferrarese alternativa. Assai probabilmente, per l'ennesima volta, secondo quasi copione, equivoci e certo provincialismo tutto ferrarese, sono il miglior spot per Ferrara la Rossa, destinata a riciclarsi ancora, quasi senza combattere.

A parte eretici quali Giulio Barbieri e Valentino Tavolazzi (ma la questione riguarda eccome pure loro), certa paresi cronica sembra caretterizzare l'opposizione neoumanista ferrarese: a pochi mesi dal voto, un candidato premier... bravo negli spot pubblicitari, ma minestra riscaldata, fuori dalla realtà, incapace - autismo della politica ferrarese tout court, di captare l'inadeguatezza generale della sua candidatura (al di là della Persona)da troppi mesi, inoltre, vagheggiata ma mai ufficiale.

Nella destra cosidetta moderna ferrarese, poi, siamo allo psicodramma: le migliori figure espresse in questi anni (e tutti preda dell'archetipo sembrano aver perso il senso oggettivo della questione, incapaci di dare a Nerone a quel che è di Nerone) si scannano quasi tra di loro: ad esempio la sincera Delusione di Alberto Balboni, vedi la stampa cittadina,  leader storico della Destra ferrarese (quando molti dei fans un tempo militavano persino a sinistra!) è tremendamente rivelatrice e significativa, al di là di tutte le querelle! Marciare e Fiorire insieme (pur nelle logiche differenze) anzichè marcire... oggi è un'utopia, col bel risultato, come accennato e chiaro a tutti tranne nella gabbia politica, appunto di perdere ancora la possibilità di liberare Ferrara. Stefano Gargioni, d'altro canto, al di là del linguaggio provocatorio, quasi futurista (ma che Stile!), ha ragione in profondità: una delle poche menti libere e colte dell'ambiente politico ferrarese è stato tra i primi dissidenti verso una Macchina di Partito che da tempo riflette anche logiche paradossali da Soviet, come dimostra anche la questione Verri.

Balboni, senatore, da tempo alterna Roma a Ferrara e in questo senso, col massimo rispetto, ha perso un poco (ma con effetti devastanti) di vista certo reale e passatista scenario ferrarese. Quando il Re è in guerra... i valvassori tramano e ballano senza eleganza.... Ma certamente neppure è un vassallo Mauro Malaguti, figura da tempo non banale tra i politici ferrarese: basta la sua splendida metafora di qualche tempo fa tra Ferrara e Blade Runner (con le citazioni delle parole storiche del Replicante...) per rivelarne certa differenza da qualsivoglia casta (oltre a azioni politiche e mediatiche-leggi Corriere Padano- non sottovalutabili).

Quanto a Davide Verri, quasi la pietra dello scandalo, è figura di gran talento, apprezzato persino a suo tempo dalla Zappaterra democratica, a Bondeno non ha fatto il fannullone, anzi ha sperimentato con buoni risultati la liberazione possibile di Ferrara nel... 2009. E i talenti. sempre spregiudicati perchè spiriti liberi, vanno sponsorizzati, non umiliati nel nome della Casta!

Soprattutto, come già sottolineato da altri, scannarsi per la Provincia è sinonimo di Autismo, ora con la a maiuscola. Ai ferraresi non interessa nulla di una vittoria di Pirro, in provincia, province destinate ad essere anche abolite, per la loro virtualità. In ogni caso il popolo della libertà tutto ferrarese, quello che fa vincere le elezioni, non i fans diretti militanti (in genere), ha ... aveva interesse solo per il Comune! Liberare Ferrara significa vincere in Comune, almeno provarci!  Anche in caso di improbabile vittoria in provincia (salvo patti pre-elettorali) sarà una sconfitta: significa, anziché suggerire una nuova politica ferrarese basata sui fatti e  sulla meritocrazia, avallare certa casta della Destra ferrarese, altro che modernità, altro che postmoderno forte alternativo.

MARCO CREMONINI

http://ilmessaggero.bol.it/libri/scheda/ea978880746002.html

http://www.tocque-ville.it/cittadini.asp