La Cultura Medica del Potere da Paolo Giardini

 

LA CULTURA MEDICA DEL POTERE

 

Soffermarsi sulla lista degli interventi pubblicati sulla rubrica “Punti di Vista” del giornale telematico CronacaComune non è esercizio inutile. Essendo ogni titolo un occhiello che introduce l’argomento dal punto di vista dell’autore, se questi è conosciuto si proverà il compiacimento di riconoscerlo in quelle poche parole. Per tale motivo presumo che mi sarebbe bastato leggere il titolo: “Solo a Cona il Sant’Anna sarà degnamente l’ospedale di riferimento provinciale” per individuarne l’autore. Chi, se non il roboante consigliere Comunale PD Portaluppi, potrebbe percepire altrettanto determinismo fatale riguardante l’immanenza del Cona-S. Anna?

Questa volta l’audace “Ice Free Climbing”, non arrampicandosi perigliosamente per portare aiuto ad Hera, non può disporre di suggerimenti tecnici Hera. E’ il motivo per cui non gli bastano 8.000 battute neppure per cominciare a spiegare ai lettori perché la questione ospedaliera della Provincia (un problema gestionale dell’USL risultante dall’accorpamento delle precedenti USL esistenti in Provincia) sia decisa da Regione Emilia Romagna, COMUNE, Azienda USL e Azienda Ospedaliera-Universitaria, ma non dalla stessa Provincia!

Non sarà sfuggito a molti che, per una regia lontana, da tempo la sanità è considerata dai politici al potere in ottica esclusivamente provinciale. Ciò non tanto da parte dei silenti organismi provinciali, quanto dai consiglieri comunali di maggioranza e dal sindaco, “immemori” che sono “comunali” e come tali chiamati a difesa degli interessi precipui degli abitanti della città.

Adeguatosi al trend giusto o sbagliato che sia, il tribuno si fa paladino di un “ospedale di riferimento provinciale”, trovandolo seducente anche se piazzato nella conca di Valle Morta, anche se è più vicino al Comune di Masi Torello che a Ferrara, anche se è nell’ubicazione più stramba per risultare baricentrica alla città, e neppure baricentrica alla provincia perché la città stessa è d’ostacolo nelle direttrici verso le aeree più dense.

L’horror ha almeno un estimatore e, in deroga ad ogni principio topologico, l’entusiasmo si palesa in profonde considerazioni sul tipo: “Certo, se chiediamo a chi abita in Giovecca o in Mortara quanto è contento del trasloco del Pronto Soccorso a Cona, la risposta di molti sarà prevedibile”. Come si fa a non divulgare idee così originali? Al Centro Anziani di Ponte andrebbero in delirio a sentirle dal vivo.

Non bisogna però dimenticare che il Consigliere Comunale PD Portaluppi è un medico. Uno stimato specialista dell’ipertensione che sa tutto di betabloccanti, vasodilatatori, diuretici, ACE inibitori, et similia. Come medico-politico si sente d’avere tutte le carte in regola per dire la sua sui Pronto Soccorso, indipendentemente dal fatto che la sua specializzazione sia anche il suo limite: l’ipertensione sta alla generalità della scienza medica come i francobolli svizzeri stanno alla filatelia mondiale. Lo dimostra dichiarando alla John Wayne: “la ristrutturazione della rete ospedaliera secondo i criteri dell’Hub e Spoke non ha mai ucciso nessuno, e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario”. Non tema, nessuno raccoglierà il guanto. Dovrà raccattarselo da solo, perché gli Hub e Spoke a cui allude non riguardano quelli citati dall’opposizione.

John Wayne si riferisce ai termini relativi a modelli di RETE OSPEDALIERA (regionale) che prevede la concentrazione dell’assistenza di maggiore complessità in “centri di eccellenza” (Hub) e l’organizzazione del NORMALE invio a questi “Hub” da parte dei centri periferici dei malati che superano la soglia dei complessità degli interventi effettuabili a livello periferico (Spoke).

 

Ma gli hub e spoke indicati nella mozione dell’opposizione bocciata da PD e suoi alleati sono altra cosa! La mozione recita:

 

I Pronto Soccorso sono elementi di una RETE di UN SISTEMA D’EMERGENZA comprendente: Ospedali sede di Pronto Soccorso, Ospedali sede di D.E.A. (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di I livello, Ospedali sede di D.E.A. II livello, Centrali Operative 118 e altro. Il SIMEU (Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza) ha emesso un documento sullo stato dell’arte attuale delle succitate strutture diversificate, denominate HUB e SPOKE, funzionali fra loro in una rete di trasporti altamente efficiente e professionale. Un pronto soccorso al Sant’Anna non è incompatibile con uno a Cona. Possono avere funzioni diverse, come accade in altre città emiliane.”.

 

Se il PD e alleati non sono d’accordo, dovrebbero chiedere al SIMEU di cambiare le Linee Guida.


In buona sostanza, gli hub e spoke (richiamati per la prima volta dall’opposizione e mai dai gestori del potere), fanno parte della terminologia delle reti (significano mozzi e cerchi) e sono impiegati sia per le Reti Geografiche Ospedaliere (gestite dalle Usl), sia per le Reti d’Emergenza (di cui il servizio 118 è solo un componente). Possono coincidere le due reti? Sì. Ma è proprio quello che non avviene a Ferrara, dato che manca almeno un requisito fondamentale per le Reti d’Emergenza.

In tutta evidenza, qualcosa sfugge al Portaluppi e, con lui, all’intera Rete di Potere di cui fa parte. Dimenticano che gli Spoke di ogni Rete Pubblica di Servizi siamo tutti noi utenti, non gli iscritti al partito dominante. Perché chi alla fine della corsa decide se un Pronto Soccorso, o una Struttura Medica, o uno Specialista, o la stessa “rete di trasporti altamente efficiente e professionale” (senza la quale i vari Pronto Soccorso non entrano in Rete) è all’altezza del suo nome, è SOLO l’utente. Nessun altro.


Paolo Giardini

 

 

 

 


nome.cognome @... Verifica la disponibilità sui NUOVI domini