Giorgio Sangiorgi, intervista di Roberto Guerra a G.S. Asino Rosso blog...

 Intervista al curatore principale di Scudo, editore di fantascienza, di Bologna...tra i numerosi autori, Gioavanni Mongini,eswperto del cinema, Dino Marsan, artista, inoltre (alcuni) Ugo Spezza, Alessio Brugnoli...Calabrese...

 https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Sangiorgi


 

Illustratore, Scrittore, editore Scudo di Fantascienza

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Sangiorgi

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

1) Sangiorgi, nato come disegnatore di fumetti, poi anche scrittore, la fantascienza è ancora il miglior immaginario della nostra era scientifica?


GS: In un certo senso è l’unico. E lo è talmente che persino nel nostro paese, tradizionalmente refrattario alla fantascienza, essa è diventata quasi l’aria che si respira. Con la contraddizione che molti spettatori di opere di fantascienza neanche si rendono conto di quello che stanno facendo (se intervistati direbbero che non ne guardano mai). E se mi consenti, andrei oltre la definizione di “immaginario”; il compito attuale della fantascienza è aiutare le persone ad affrontare i cambiamenti culturali e sociali cui andranno incontro nei prossimi decenni. Non v’è dubbio che gli appassionati di questo genere siano infinitamente più preparati dell’uomo comune a comprendere le novità scientifiche e tecnologiche. Perché, almeno con la testa, sono già due o tre passi avanti a ciò che avviene nel presente. Una volta a occuparsi di questo c’erano degli esperti chiamati “futurologi”, ma erano quattro gatti e alla fine sembrano un po’ scomparsi. Gli scrittori di fantascienza sono una legione che continua nel tempo.



2) Sangiorgi, il Ciberpunk alla fine si è rivelato una paradossale e sterile neoaccademia…


GS: Non saprei cosa dirti, perché è un genere che frequento abbastanza poco. Mi interessò un po’ negli anni 90. Nel 1996 scrissi il mio unico romanzo sull’argomento “Dissolvenza”, poi nel 1997 arrivò “Nirvana” di Salvadores e nel 1999 il più famoso “Martix”. Ma solo per dire che la cosa era nell’aria, perché “Neuromante” di Gibson è di un decennio prima.

Ciò che non amo del genere è che è per lo più distopico (ed io sono ancora, e nonostante tutto, un ottimista). Inoltre tende a confondere l’uomo e la macchina. Cosa sulla quale sono d’accordo con lo studioso e tecnologo Federico Faggin, quando dice che l’uomo sperimenta in sé “Significati” cui da forma ed espressione con “Simboli”, mentre forse le macchine saranno in grado solo e sempre di limitarsi a manipolare i Simboli senza sperimentare i Significati. Perché i significati sono possibili solo alle forme biologiche. Ovviamente la cosa potrebbe essere superata se inventassimo computer biologici: ma a quel punto potremmo chiamarli “macchine”?


3) Sangiorgi, meglio il cinema o la letteratura in Sci Fi?


GS: Ciò che si può dire su questo, per la fantascienza, lo si può dire anche per gli altri generi narrativi. Sono mezzi di comunicazione complementari che ci parlano in modo diverso. La letteratura è uno strumento puramente mentale che riesce a volte anche a comunicarci qualche emozione, ma solo quando lo scrittore è molto molto bravo (o molto molto emotivo). Il valore della letteratura di fantascienza è che ha più tempo e modo di approfondire, per dire cose che non si potrebbero dire in modo così chiaro e completo usando mezzi diversi.

Il cinema è straordinariamente potente, perché utilizza tutte le altre arti per parlare agli spettatori: la sceneggiatura li colpisce alle orecchie e giunge alla loro razionalità; la recitazione invia loro segnali non verbali, le scene e i costumi riempiono il loro sguardo; e dove non arriva tutto questo, ecco la musica, che è emozione allo stato puro.

Per restare nel campo della fantascienza, il merito del cinema è che riesce a farla capire ed apprezzare a tutti (quando i film sono fatti bene, altrimenti succede anche il contrario).

Per quanto mi riguarda se un regista volesse trasformare uno dei miei libri in film, venga da me col contratto e lo firmerò senza neanche leggerlo.

E con questo, Roby, ti ringrazio per le domande stimolanti e saluto tutti i tuoi lettori.

Laureato in discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (DAMS) all'Università di Bologna, con una tesi sul movimento nelle arti grafiche e nel fumetto, I disegni che vivono, Sangiorgi comincia a interessarsi alla narrazione a partire proprio dal fumetto, di cui si occupa per alcuni anni, vincendo giovanissimo un premio in collaborazione con Roberto Celano e Paolo Morisi[1] La passione per il fumetto lo porterà a pubblicare nel 2012 il saggio ZAP! Esegesi del fumetto di fantascienza.

Negli anni settanta comincia a interessarsi all'opera di Sri Aurobindo e a studiare le discipline spirituali orientali e occidentali. Negli anni ottanta collabora con l'Istituto di Ricerche Evolutive di Roma e con l'associazione "Agenda Italia", partecipando alla realizzazione di iniziative con lo scopo di far conoscere in Italia l'opera di Sri Aurobindo e Mirra Alfassa (la Madre). In quegli anni collabora col regista Davide Montemurri alla realizzazione di produzioni televisive, radiofoniche e teatrali. Nel 1986 pubblica un articolo su Aurobindo dal titolo L'oro in fondo al corpo, sulla rivista Abstracta.

La sua attività di romanziere è legata soprattutto al genere fantascientifico. Vince il concorso Vaga la fantasia del quotidiano La Repubblica nel 1989 con il racconto Un'altra macchina del tempo (poi trasmesso da RAI3 Emilia-Romagna). Nel 1995 è la volta del VI Premio Navile da cui il volume Il cercapersone pubblicato per Moby Dick-Zelig[2].

Per anni ha collaborato con Perseo Libri, poi divenuta Elara, pubblicando romanzi e saggi sulla rivista Futuro Europa di Lino Aldani e Ugo Malaguti, sulla quale, tra saggi, racconti e romanzi, è stato l'autore con maggiori presenze; fino a che nel 2005 pubblica il romanzo La foresta dei sogni perduti poi segnalato al Premio Italia. Alcuni suoi racconti sono stati tradotti in Francia e Spagna.[senza fonte]

Nel 2007 ha cominciato a occuparsi più attivamente di editoria: prima collaborando attivamente con Perseo Libri (è uno dei pochi autori italiani a scrivere la "Pagina tre" di Nova SF*), poi fondando, insieme ad Armando Corridore, la Elara Libri (di cui è socio fino al 2010), con il compito di proseguire l'attività della Perseo. Nel 2009, insieme a Luca Oleastri, vara un'iniziativa di editoria su internet, la Edizioni Scudo, che per prima cosa ha visto la nascita di Short Stories, una rivista di racconti fantastici e di fantascienza appositamente illustrati, da Oleastri, di cui Sangiorgi è curatore. Nell'ambito di un progetto più ampio rivolto ai giovani scrittori, con Oleastri ha lanciato l'iniziativa dal titolo Mahayavan: delineando le coordinate di un mondo fantasy e chiamando a raccolta scrittori e illustratori per fare di questo mondo una creazione collettiva. Sempre nella stessa veste, ha varato una collana editoriale intitolata "Vapore italico", la prima in Italia dedicata al genere steampunk. Ha poi lanciato un'iniziativa per stimolare gli autori alla creazione di un pantheon di supereroi europei, in contrapposizione amichevole col monopolio di quelli statunitensi. Questa iniziativa ha dato origine al volume di racconti E-Heroes, che conteneva gli startup di decine di eroi. La casa Editrice Cyrano Comics, sempre in collaborazione con Sangiorgi, ha ripreso alcuni di questi personaggi per creare una saga a fumetti.

Grazie a queste iniziative riprende anche la sua vecchia passione per la grafica, riedita e pubblica i suoi fumetti del passato e ne realizza di nuovi con moderne tecniche digitali. Diviene anche illustratore, realizzando centinaia di illustrazioni per la sua casa editrice e per altri committenti; nel 2013 un suo racconto appare in un numero Speciale Italia di Galaxies, rivista francese di cui cura anche la copertina, venendo presentato anche come illustratore.

Nel 2016, crea un sito apposito su internet e inizia a pubblicare gratuitamente una saga di space opera dedicata alle avventure dell'astronave Omega e del suo capitano Will Alcott. I racconti di ogni anno, dall'autore definiti: Stagione, come si fa per i telefilm, vengono ritirati dal sito e pubblicati in un volume a cura della Edizioni Scudo. L'opera si chiude nel 2018 con la terza stagione. Ad essa hanno collaborato altri tre autori: Elio Antenucci, Pierre Jean Brouillaud e Fabio Calabrese.

Ripete l'esperienza nel 2020, pubblicando una novella ad episodi intitolata "Nothing". Tuttavia questa volta, prima di pubblicare il libro, appare a puntate su una pagina appositamente dedicata di Facebook. Negli ultimi anni ha anche scritto alcuni romanzi in collaborazione di Giovanni Mongini: "Vento di marea", "Dopo di allora 2", "Io esisto e tu...?", "La divina tragedia". Alle attività artistiche Sangiorgi ha nel tempo affiancato la collaborazioni di taglio giornalistico e saggistico con varie testate, come la stessa Futuro Europa; in seguito ha collaborato con la rivista on-line Skan Magazine e altri siti dedicati alla letteratura di genere. Dal 2022, insieme a Luca Ortino, realizza la rivista ufficiale della World SF Italia, l'associazione nazionale degli scrittori di fantascienza.

Opere


Contatti e info:

Per contattare Giorgio Sangiorgi o inviare opere da pubblicare su Edizioni Scudo: scudoeditor@gmail.com

Le sue opere si trovano principalmente su questi siti:

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

http://www.elaralibri.it/index.html




---------- Forwarded message ---------
Da: Giorgio Sangiorgi <scudoeditor@gmail.com>
Date: dom 27 ott 2024 alle ore 22:52
Subject: Re: da roby guerra
To: Roby Guerra <guerra.roby@gmail.com>


Ecco le tue risposte se è questo che volevi. Mi piacciono sempre questo tipo di interviste letterarie.
  la mia biografia completa è su Wikipedia.
Ciao

Edizioni Scudo
Giorgio Sangiorgi

 

 

Roby Guerra intervista Giorgio Sangiorgi



1) Sangiorgi, nato come disegnatore di fumetti, poi anche scrittore, la fantascienza è ancora il miglior immaginario della nostra era scientifica?


GS: In un certo senso è l’unico. E lo è talmente che persino nel nostro paese, tradizionalmente refrattario alla fantascienza, essa è diventata quasi l’aria che si respira. Con la contraddizione che molti spettatori di opere di fantascienza neanche si rendono conto di quello che stanno facendo (se intervistati direbbero che non ne guardano mai). E se mi consenti, andrei oltre la definizione di “immaginario”; il compito attuale della fantascienza è aiutare le persone ad affrontare i cambiamenti culturali e sociali cui andranno incontro nei prossimi decenni. Non v’è dubbio che gli appassionati di questo genere siano infinitamente più preparati dell’uomo comune a comprendere le novità scientifiche e tecnologiche. Perché, almeno con la testa, sono già due o tre passi avanti a ciò che avviene nel presente. Una volta a occuparsi di questo c’erano degli esperti chiamati “futurologi”, ma erano quattro gatti e alla fine sembrano un po’ scomparsi. Gli scrittori di fantascienza sono una legione che continua nel tempo.



2) Sangiorgi, il Ciberpunk alla fine si è rivelato una paradossale e sterile neoaccademia…


GS: Non saprei cosa dirti, perché è un genere che frequento abbastanza poco. Mi interessò un po’ negli anni 90. Nel 1996 scrissi il mio unico romanzo sull’argomento “Dissolvenza”, poi nel 1997 arrivò “Nirvana” di Salvadores e nel 1999 il più famoso “Martix”. Ma solo per dire che la cosa era nell’aria, perché “Neuromante” di Gibson è di un decennio prima.

Ciò che non amo del genere è che è per lo più distopico (ed io sono ancora, e nonostante tutto, un ottimista). Inoltre tende a confondere l’uomo e la macchina. Cosa sulla quale sono d’accordo con lo studioso e tecnologo Federico Faggin, quando dice che l’uomo sperimenta in sé “Significati” cui da forma ed espressione con “Simboli”, mentre forse le macchine saranno in grado solo e sempre di limitarsi a manipolare i Simboli senza sperimentare i Significati. Perché i significati sono possibili solo alle forme biologiche. Ovviamente la cosa potrebbe essere superata se inventassimo computer biologici: ma a quel punto potremmo chiamarli “macchine”?


3) Sangiorgi, meglio il cinema o la letteratura in Sci Fi?


GS: Ciò che si può dire su questo, per la fantascienza, lo si può dire anche per gli altri generi narrativi. Sono mezzi di comunicazione complementari che ci parlano in modo diverso. La letteratura è uno strumento puramente mentale che riesce a volte anche a comunicarci qualche emozione, ma solo quando lo scrittore è molto molto bravo (o molto molto emotivo). Il valore della letteratura di fantascienza è che ha più tempo e modo di approfondire, per dire cose che non si potrebbero dire in modo così chiaro e completo usando mezzi diversi.

Il cinema è straordinariamente potente, perché utilizza tutte le altre arti per parlare agli spettatori: la sceneggiatura li colpisce alle orecchie e giunge alla loro razionalità; la recitazione invia loro segnali non verbali, le scene e i costumi riempiono il loro sguardo; e dove non arriva tutto questo, ecco la musica, che è emozione allo stato puro.

Per restare nel campo della fantascienza, il merito del cinema è che riesce a farla capire ed apprezzare a tutti (quando i film sono fatti bene, altrimenti succede anche il contrario).

Per quanto mi riguarda se un regista volesse trasformare uno dei miei libri in film, venga da me col contratto e lo firmerò senza neanche leggerlo.

E con questo, Roby, ti ringrazio per le domande stimolanti e saluto tutti i tuoi lettori.


Contatti e info:

Per contattare Giorgio Sangiorgi o inviare opere da pubblicare su Edizioni Scudo: scudoeditor@gmail.com

Le sue opere si trovano principalmente su questi siti:

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo

http://www.elaralibri.it/index.html