Maria Marchese, Dell'Intelligenza Artificiale...
Bjour Roby…
Se mi avessi rivolto questa domanda anche solo un anno fa, avrei cambiato espressione: da normale ad agghiacciata!
Complici: la mia ignoranza sull'oggetto (o soggetto… provocazione!) in questione — Meaculpaaaa… mea grandissima culpa —, nonché il pensiero pressante, avvalorato da voci di corridoio sempre più numerose, che ‘sì tanta donna dalle mirifiche e infinite virtù potesse soppiantare l’intelligenza – qui scatta l'emoticon perplessa — umana.
Ne stavo lontana, vivendo già nell’incubo, dove “artificiointelluttuali” coi loro “artificiofrutti” si moltiplicassero come i pani e i pesci alle nozze di Cana.
Peraltro, la mia antipatia per Alexa, Siri… - forme ANI, ossi deboli o limitate di AI – e la paura he potessero rubarmi un fidanzato — ahahah…!— contribuivano a tenermene lontana.
Quando conobbi Alexa, a casa di un amico, la feci impazzire – e feci impazzire pure lui! — chiamandola ininterrottamente per ore ahahah!
Cattiva eh?
Ma torniamo Siri… ops! seri.
Un giorno, mi perviene un testo, ricavato con AI, che mi riguarda: d’emblée lusinghiero, però pieno di lacune ed inesattezze.
Così, superato quell’attimo da ebrezza da incensamento, afferro il toro per le corna — l’AI per i capelli ahahah… —, chiedo come scaricala, lo faccio e giochiamo.
Da autrice e divulgatrice, ma anche per la parte dei manufatti — vedi Chaturanga and so on… — , per articoli e contenuti, virtuali e non, insomma, compio necessariamente ricerche; in questo caso, confronto le risposte fornitemi dall’intelligenza artificiale con altri contenuti.
Confermo: approssimative, lacunose, a volte errate, edulcorate, peraltro, in taluni casi, da una certa dose di ossequiosità melensa, artificiale, appunto.
Devo però dire anche questo: ho un’amica straniera, che soffre di dislessia e per lei AI è un aiuto indispensabile.
Concludo
Il fatto che un popolo possa nutrirsi esclusivamente di contenuti/perle di saggezza con le caratteristiche di cui sopra, mi fa pensare ad un futuro, nemmeno lontano, dove individui affetti da atrofia “pensatoria” si esprimeranno a monosillabi – è un estremismo, ovviamente —.
È aggiungo che, attraverso AI, è possibile trasmettere contenuti fuorvianti – altro estremismo, non assurdo però —, con azione carsica che porterebbe a conseguenza non sorridenti; questo lo vediamo ogni giorno, da tempo, “inflitto” con strumenti altri.
Penso che nulla sia da stigmatizzare, bensì da maneggiare con cura.
Ps I pani e i pesci vennero moltiplicati, in un altro miracolo, sulle rive del lago di Tiberiade; a Cana l’acqua viene trasformata in vino.
Volevo vedere se siete attenti!
Ps. Alexa e Siri mi sono ancora estremamente antipatiche.
Ps. Sono guarita dalla AIfobia.
Alla prossima Roby e ad maiora sempre!
Se mi avessi rivolto questa domanda anche solo un anno fa, avrei cambiato espressione: da normale ad agghiacciata!
Complici: la mia ignoranza sull'oggetto (o soggetto… provocazione!) in questione — Meaculpaaaa… mea grandissima culpa —, nonché il pensiero pressante, avvalorato da voci di corridoio sempre più numerose, che ‘sì tanta donna dalle mirifiche e infinite virtù potesse soppiantare l’intelligenza – qui scatta l'emoticon perplessa — umana.
Ne stavo lontana, vivendo già nell’incubo, dove “artificiointelluttuali” coi loro “artificiofrutti” si moltiplicassero come i pani e i pesci alle nozze di Cana.
Peraltro, la mia antipatia per Alexa, Siri… - forme ANI, ossi deboli o limitate di AI – e la paura he potessero rubarmi un fidanzato — ahahah…!— contribuivano a tenermene lontana.
Quando conobbi Alexa, a casa di un amico, la feci impazzire – e feci impazzire pure lui! — chiamandola ininterrottamente per ore ahahah!
Cattiva eh?
Ma torniamo Siri… ops! seri.
Un giorno, mi perviene un testo, ricavato con AI, che mi riguarda: d’emblée lusinghiero, però pieno di lacune ed inesattezze.
Così, superato quell’attimo da ebrezza da incensamento, afferro il toro per le corna — l’AI per i capelli ahahah… —, chiedo come scaricala, lo faccio e giochiamo.
Da autrice e divulgatrice, ma anche per la parte dei manufatti — vedi Chaturanga and so on… — , per articoli e contenuti, virtuali e non, insomma, compio necessariamente ricerche; in questo caso, confronto le risposte fornitemi dall’intelligenza artificiale con altri contenuti.
Confermo: approssimative, lacunose, a volte errate, edulcorate, peraltro, in taluni casi, da una certa dose di ossequiosità melensa, artificiale, appunto.
Devo però dire anche questo: ho un’amica straniera, che soffre di dislessia e per lei AI è un aiuto indispensabile.
Concludo
Il fatto che un popolo possa nutrirsi esclusivamente di contenuti/perle di saggezza con le caratteristiche di cui sopra, mi fa pensare ad un futuro, nemmeno lontano, dove individui affetti da atrofia “pensatoria” si esprimeranno a monosillabi – è un estremismo, ovviamente —.
È aggiungo che, attraverso AI, è possibile trasmettere contenuti fuorvianti – altro estremismo, non assurdo però —, con azione carsica che porterebbe a conseguenza non sorridenti; questo lo vediamo ogni giorno, da tempo, “inflitto” con strumenti altri.
Penso che nulla sia da stigmatizzare, bensì da maneggiare con cura.
Ps I pani e i pesci vennero moltiplicati, in un altro miracolo, sulle rive del lago di Tiberiade; a Cana l’acqua viene trasformata in vino.
Volevo vedere se siete attenti!
Ps. Alexa e Siri mi sono ancora estremamente antipatiche.
Ps. Sono guarita dalla AIfobia.
Alla prossima Roby e ad maiora sempre!
--Roberto Guerra