IL TRAMONTO DELL'OCCIDENTE

Libro dai caratteri inquietanti e comunque realistici quello di Oswald Spengler sul Tramonto dell'Occidente, testo che ha segnato un'epoca che ancora non ha esaurito il suo dissolversi in qualcosa che ancora non ha un avvenire. Noi civiltà, noi ora sappiamo di essere mortali, scriveva lucidamente, ddel resto, Paul Valéry alla fine della prima guerra mondiale. E l'autore francese, infatti, fu uno dei primi a comprendere che l'immane conflitto del 1914-1918 registra l'ingresso dell'Europa e del mondo intero in una nuova era, che i valori e i comportamenti ereditati dal XIX secoli sono andati in frantumi e non possono più sostenere solidamente la civiltà occidentale. Con il passare degli anni in sedici paesi europei viene meno la democrazia e con essa i diritti dell'uomo, il parlamentarismo, la libertà e tutte le certezze più radicate, sostituite dall'irrazionale stagione delle dittature. Un terribile passo indietro morale e politico che spinge il mondo verso i confini di nuovi conflitti, aprendo diverse e più incerte prospettive storiche non ancora concluse.
Casalino Pierluigi