EURO ED EUROZONA OVVERO IL VIAGGIO VERSO L'ASTRAZIONE

Gli elementi favorevoli a restare nell'euro da parte dell'Italia sono molteplici e forse decisivi. Analoghi quelli a favore della permanenza nell'eurozona, se pur riveduta e corretta. I costi elevati per uscirne sarebbero del resto incalcolabili. Ciò nondimeno sul piano politico, giuridico e soprattutto emotivo si coglie in Europa, in tutt'Europa, e in Italia, in particolare, un'insofferenza all'euro, a questo euro e a questa Europa, dove i poteri sono squilibrati a vantaggio della Germania. Da noi, però esiste una situazione mortale, segnata dal convivere di bassa crescita economica ed elevatissimo debito pubblico. Il partito anti euro ed anti Europa, tuttavia, vanta innegabili certezze, che comportano un disamore non da poco nei confronti di un'istituzione che ha fallito nel suo complesso dal punta di visto umano, morale e sociale,. Non c'è più, pertanto l'Europa della continua fermentazione, della germinazione feconda di idee e di vita segreta, di un'Europa, che forte della sua tradizione, dilatava ogni cosa aldilà dei suoi limiti, dei suoi pur gravi limiti. Il vero caput mortum è, per unanime convinzione, e il tentativo, secondo chi scrive maldestro, di coniugare moneta unica con politiche fiscali diversi e altro ancora che già in più occasioni non ho mancato di ricordare. Se è vero che la richiesta di riforma domestica contemporaneamente a quella di riforma europea si eleva da più parti, in particolare ora anche dalla Francia di Macron, una casa non si costruisce partendo dal tetto, come è starto fatto con i Trattati di Maastricht. L'Europa negativa inuita dagli euroscettici proprio su questi scogli si sarebbe arenata e quindi disintegrata. Siamo ancora in tempo per evitare tale naufragio o, peggio, tale collisione.
Casalino Pierluigi