fonte Corriere della Sera
In università il simposio Pop
dedicato a David Bowie |I successi
Il 18 e 19 maggio SCORSO, meeting di esperti internazionali per scandagliare le mille sfaccettature dell'artista scomparso a gennaio 2016. Il docente: il Duca Bianco è riuscito ad attraversare i decenni costruendosi un pubblico, con lui è finito il Novecento
Di David Bowie ce n'erano tanti, così come tante erano le sfaccettature della sua personalità, le rifrazioni dei suoi talenti e perfino i colori dei suoi occhi. Ed è per riuscire a individuarli tutti che l'Università di Bergamo ha deciso di rischiare di far alzare qualche sopracciglio e di far svolgere sotto le severe arcate gotiche di Sant'Agostino un simposio internazionale dedicato al Duca Bianco. Non solo a lui, ma anche a tutto ciò quello che intorno a lui si è sviluppato, e che è andato anche al di là del suo stesso valore di artista.
Lo dimostra il fatto che a organizzare il convegno «Bowie: Still, Life, Image», il 18 e 19 maggio, non sia gente che da adolescente aveva il poster di Bowie in camera da letto: «All'epoca io seguivo il post-punk, che pure gli doveva molto, ma Bowie mi sembrava ormai datato, così come gli Stones li vedevo come dei dinosauri», specifica Fabio Cleto, cinquantenne docente di Storia culturale e Letteratura inglese, che ha alle spalle anche pubblicazioni su «Pop, chic, spie degli Anni Settanta» e «Gli anni zero e l'economia culturale dell'osceno». E lo stesso, assicura, vale per l'altra curatrice, Francesca Pasquali, preside di Scienze della Comunicazione e a sua volta analista di fenomeni pop.
«Ma alla morte di Bowie, lo scorso anno — continua Cleto — mi è sembrato davvero che stesse finendo il Novecento, anche più di come sia successo con altri personaggi che sono morti nello stesso periodo. Personaggi che, almeno nel campo della musica o della cultura popolare, erano forse più legati a certi periodi. Mentre Bowie, anche se certo con qualche pausa, è riuscito ad attraversare i decenni costruendosi un pubblico, interpretando il tempo che passava, e andando oltre non solo al decennio in cui era esploso ma anche le sue stesse canzoni».
Il soggetto del convegno non è, quindi, solo il signor David Jones in arte Bowie: «Si tratterà di studiare la sua iconicità, e quindi il modo in cui la sua immagine ha segnato l'immaginario mondiale nella musica, nel cinema, nella grafica, nella fotografia, nell'arte, nella moda e nel fumetto, un caleidoscopio di fenomeni sociali e culturali che non sono mai stati esplorati. E i relatori che se ne occuperanno non sono necessariamente fan, anzi: un distacco critico è necessario per leggere il fenomeno in modo complesso».
In università a Bergamo il simposio Pop dedicato a David Bowie
Lo dimostrano i titoli degli interventi degli 11 studiosi internazionali provenienti dalle università di Parigi, di Edimburgo, dal Sussex e poi da Urbino, Palermo, Milano, Bologna, e dalla scuola Holden di Torino. E che hanno titoli come «Moda e magia nella creazione di Ziggy Stardust», «Brecht al music-hall. David Bowie, la mimica e il teatro», «Bowie nel fumetto, tra iconografia e sperimentazione», «L'uomo che non c'era. Bowie al cinema», o anche «La politica queer del glamour», «Mimesi visive, legature sonore» o «La grazia di Bowie. Un modello di soggettività ultramoderna».
Un ulteriore approfondimento sarà offerto, giovedì all'Auditorium di piazza Libertà, dalla proiezione del documentario «David Bowie Is (Happening Now)», che ripercorre la carriera del cantante inglese attraverso aneddoti, interviste, oggetti e numerosi materiali d'archivio. L'iniziativa sta per ora avendo un grosso riscontro, almeno sui social network, dove sono arrivate 800 dichiarazioni d'interesse e 200 annunci di partecipazione.
David Bowie, i 69 anni del Duca Bianco
bergamo.corriere.it Il 18 e 19 maggio, meeting di esperti internazionali per scandagliare le mille sfaccettature dell'artista scomparso a gennaio 2016. Il docente: il Duca Bianco è riuscito ad attraversare i decenni costruendosi un pubblico, con lui è finito il Novecento |