di Pierluigi Casalino
La storia della Grossa Berta (Grosse Bertha), cannone tedesco di
prim'ordine e celebre per i grandi sfracelli che compì durante la
prima guerra mondiale sul fronte occidentale è nota. Come sono note le
varianti di tale micidiale arma e come sono altrettanto noti i
tentativi di resuscitarla negli anni che precedettero lo scoppio del
secondo conflitto mondiale. Si conoscono pure gli echi del suo uso
presso la pubblica opinione d'Europa e del mondo. Non tutti sanno però
che si confuse (da parte francese) la Grossa Berta con un altro
potente cannone, il Parisschutze ovvero il vero e proprio Cannone del
Kaiser che bombardò Parigi nei mesi centrali del 1918 con esiti
disastrosi sulla capitale francese: si trattò di un pezzo
d'artiglieria terrestre unico del suo genere che non mancò di tenere
incerte le sorti della guerra nonostante l'intervento americano
portato direttamente nel cuore del Vecchio Continente a fianco degli
Alleati. Nell'agosto del 1918 il pezzo fu ritirato dai tedeschi di
fronte all'avanzata alleata e poi distrutto per non lasciarlo in mano
al nemico; i piani di esso, nonostante il divieto di costruirlo
decretato a Versailles, vennero riesumati in un certo senso nel 1930
in vista della definizione di quelle chr saranno poi le V1 e le V2. E
parlare di un cannone terrestre non era certo facile per un uomo di
mare come mio nonno; ma nonno Lorenzo poteva trattarne tuttavia con
ragion di causa perché al largo delle coste settentrionali della
Francia la fama del Parisschutze si estendeva eccome! Così diceva
Lorenzo che a bordo di navi che costeggiavano quei porti ebbe modo di
accertare gli effetti dei lanci della terribile artiglieria germanica
sul morale francese. Il rombo del Cannone del Kaiser era veramente
terrificante a dire di chi era vicino al lancio, anche se chi era
lontano e ne era obiettivo, in particolare i parigini, pensava,
atterrito, che i proiettili scendessero a sorpresa da un dirigibile
dato il silenzio sinistro della traiettoria. Lorenzo aveva sentito
parlare della devastante situazione a Le Havre, dove c'era un
andirivieni di mezzi navali alleati in vista dello sforzo finale
contro gli Imperi Centrali, tutt'altro che domi. Lui era a bordo di un
vapore reso libero da carico e destinato a fornire aiuto ad un
incrociatore francese in avaria. I racconti delle distruzioni dei
super-cannoni tedeschi, dalla Grossa Berta allo Parisschutze, erano
veramente degni di un romanzo dell'horror. Immagini che rimasero nella
memoria di mio nonno finché egli visse.
Casalino Pierluigi.