Italia Titanic

di M. Malaguti

fonte estense com

estratto

Con una politica allo sfascio, il debito pubblico in crescita costante, una giustizia incomprensibile al comune buon senso, governi eletti a tavolino e la gente che non va più nemmeno a votare, vogliamo accettare il fatto che il Bel Paese è da rottamare? Forse la speranza è l'ultima a morire, ma lo spirito degli italiani, il loro senso di patria e appartenenza, per quanto storicamente debole, è di fatto oramai del tutto morto e sepolto.

L'Italia dell'ingegno che si trasforma in industria, della bellezza e della moda, di quel gusto e fantasia che ci hanno reso inimitabili nel mondo, si è definitivamente piegata a una Europa di crucchi e bottegai, dove dovevamo entrare da pari, non da paria. Tanto crucchi che le frontiere le chiudono… loro; tanto bottegai da imporre l'embargo a una Russia che commercialmente da fastidio, ma il cui paese e popolo è di tradizioni occidentali e cristiane. Mentre noi ci riempiamo di immigrati, in gran parte disoccupati e potenziali delinquenti, che trovano nella nostra debolezza, mancanza di leggi adeguate e contorto senso di solidarietà e buonismo politico, nuove terre di conquista dove tutto è dovuto e tutto si può pretendere, anche quello che non possono più chiedere gli italiani stessi. Mentre quegli extracomunitari che davvero sarebbero da aiutare, come anziani, donne e bambini che ogni giorno muoiono di stenti e malattie, restano sempre più isolati a casa loro.

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