Ferrara 1 Aprile, l'Ariosto diventa gay e profugo secondo la Premiata Casta culturale Bianchi-Quarzi-Maisto-Pedrini
Riferimento
http://www.estense.com/?p=537767
di Benito Guerrazzi
Dopo Umberto Eco, non certo un diversamente bigotto, ogni opera è aperta.... quindi anche l'Orlando Furioso. Se si parla di immaginario, al di là dell'aspetto puramente estetico e eventualmente apprezzabilie, legittima anche la lettura molto presentistica dei vari Pedrini, Bianchi, Quarzi e lo staff... ariostesco celebrativo in salsa ferrarese: l'Ariosto genderistico e diversamente profugo e paladino della cosiddetta diversità.
Tuttavia difficile negare, visto il tipo molto sociopolitica di libera interpretazione, effetti di senso (direbbe forse Greimas) molto politicamente e culturalmente corretti; e qualcuno può parlare di "Ruffianeria" a certi diversamente brand in primo piano. Era forse meglio non commentare la critica attinente di Benzema (vedi link interno al link di cui sopra) che ha contestato siffatto prevedibile attualismo in chiave strumentale pensiero unico ecc., per i contenuti espliciti, troppo espliciti e ridondanti, al di là, ribadiamo, del legittimo aspetto strettamente letterario estetico... Cosi... rispondere- lo Staff... iniziando con un inno alla dialettica e poi ...concluso con accuse di bigottismo, è una gaffe. Facile rispondere, troppo in linea, riassumendo, con certa audience prevedibile istituzionale e con certo laicismo ideologico chè in conflitto con il veropensiero laico. Forse come artisti meglio ricordarsi di Nietzsche "A che serve scrivere se non è dinamite?'". Operazioni del genere, per tali bachi sociali extra estetici, sono camomilla...
http://www.estense.com/?p=537767
di Benito Guerrazzi
Dopo Umberto Eco, non certo un diversamente bigotto, ogni opera è aperta.... quindi anche l'Orlando Furioso. Se si parla di immaginario, al di là dell'aspetto puramente estetico e eventualmente apprezzabilie, legittima anche la lettura molto presentistica dei vari Pedrini, Bianchi, Quarzi e lo staff... ariostesco celebrativo in salsa ferrarese: l'Ariosto genderistico e diversamente profugo e paladino della cosiddetta diversità.
Tuttavia difficile negare, visto il tipo molto sociopolitica di libera interpretazione, effetti di senso (direbbe forse Greimas) molto politicamente e culturalmente corretti; e qualcuno può parlare di "Ruffianeria" a certi diversamente brand in primo piano. Era forse meglio non commentare la critica attinente di Benzema (vedi link interno al link di cui sopra) che ha contestato siffatto prevedibile attualismo in chiave strumentale pensiero unico ecc., per i contenuti espliciti, troppo espliciti e ridondanti, al di là, ribadiamo, del legittimo aspetto strettamente letterario estetico... Cosi... rispondere- lo Staff... iniziando con un inno alla dialettica e poi ...concluso con accuse di bigottismo, è una gaffe. Facile rispondere, troppo in linea, riassumendo, con certa audience prevedibile istituzionale e con certo laicismo ideologico chè in conflitto con il veropensiero laico. Forse come artisti meglio ricordarsi di Nietzsche "A che serve scrivere se non è dinamite?'". Operazioni del genere, per tali bachi sociali extra estetici, sono camomilla...