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13 domande a Pierluigi Bersani
Caro Bersani,
non so bene perché scrivo a te, forse perché mi ispiri un sentimento di tenerezza, principalmente dovuto ad una insensata quanto ormai sterile nostalgia novecentista, ovvero del periodo in cui sia tu che io, ed altri milioni di persone, avevamo sperato nello sviluppo di grandi progetti sociali innovativi, per il miglioramento rivoluzionario dei rapporti umani. Ma non è solo per questo. È perché penso che potrebbe albergare in te, nonostante tutto, un qualche sentimento umanista che non ritrovo altrove. Probabilmente non mi risponderai, confermando così la spocchia che caratterizza tutti i politici vecchi e nuovi, la "casta", insomma, la noncuranza verso gli ideologi sommersi, od emergenti che siano. Un protezionismo vetero-burocratico, che si guarda bene dal concedere occasioni di visibilita' a chi ancora non se n'è conquistata abbastanza altrimenti. Mi permetto comunque, visto che una volta si usava chiamarci "compagni", di darti del tu, come se fra noi ci fosse una qualche idea di condivisione di intenti ed ideali sociali.
Ma bando alle premesse, entriamo nel merito. Confesso di aver riposto qualche speranza in Matteo Renzi, ed ancora apprezzo alcune sue iniziative: ad esempio la recente modifica della legge sugli appalti, da lungo tempo dovuta, e sinora ignobilmente dimenticata dalla politica. Invece sinora un maggior impegno sul fronte della ricerca scientifica e della cultura, o per meglio dire l'inizio di un'inversione della continuata ed ignobile tendenza dei governi nostrani (tutti) a tagliare i fondi e ad insultare la ricerca e la cultura, sinora rimane confinato al quaderno delle buone intenzioni. La triste realtà è quella dei centri di ricerca che agonizzano e delle orchestre e dei teatri che chiudono. Mentre giganteggia la stolida attitudine di Renzi a far di tutto per cacciare fuori dal partito chi si preoccupa dei temi sociali, dei problemi dei lavoratori e dei ceti meno fortunati della societa' (peraltro una componente in continua crescita). Chiarisco subito, poiche' quanto detto finora, benche' sacrosanto e fondamentale, rientra nella piu' comune retorica politicista, che per me il vero spartiacque sta nella concezione dello sviluppo e della crescita economica.
PRIMA DOMANDA: ci rendiamo conto che, senza sviluppo economico, qualsiasi ipotesi di modello sociale e di formula di governo è destinata a fallire, lasciando il campo a dittature liberticide? Una schiera di aspiranti Stalin, Hitler, Pinochet, PolPot, si preparano a "gestire equamente la nostra miseria", ovviamente ben trincerati nelle loro fortezze dorate, nel nome di vecchie o nuove ideologie, collettiviste o liberiste che siano. L'abbondanza invece, diminuendo la paura sociale, favorisce la crescita dell'etica e della democrazia reale (e non solo percepita!).
SECONDA DOMANDA: ci rendiamo conto che tutto ciò che abbiamo, nei paesi cosiddetti avanzati, lo dobbiamo allo sviluppo industriale? Parlo dei sistemi di istruzione di massa - fattore fondamentale di crescita sociale, dei sistemi di sanità di massa, dei sistemi di trasporto di massa, dello sviluppo delle arti e della cultura. E penso di aver ben chiarito cosa intendo con "tutto". Non devo certo spiegarti l'importanza fondamentale ed insostituibile di tali sistemi: senza di essi torneremo al feudalesimo, al medioevo ed anche peggio.
TERZA DOMANDA: ci rendiamo conto che è sparita la categoria della sinistra progressista? Con l'affermarsi delle posizioni filosoficamente decrescitiste, estremizzazione logica dell'ecologismo radicale e di certo ambientalismo, che ritiene di collocarsi più vicino all'ecologismo che all'umanismo, si è affermata un'ideologia fondamentalmente anti-industriale, che vede nello sviluppo industriale il male estremo, responsabile di tutto il degrado delle società cosiddette post-industriali.
QUARTA DOMANDA: ci rendiamo conto della schizofrenia totale della politica, che sempre più rifiuta di fondarsi su una solida elaborazione filosofica? Da un lato si invoca la crescita economica, quando si vuole pescare voti nel vasto mare della disoccupazione, del precariato, dell'incertezza e della paura sociale crescente. Dall'altro si invoca la decrescita e la deindustrializzazione, quando si attinge a piene mani nella marea montante che invoca le "leggi della natura" come modello etico, e come solutore dei problemi considerati cervellotici, astrusi ed irrisolvibili, causati dal progresso della nostra specie, tecnologica e culturale...
QUINTA DOMANDA: Bersani, la tua corrente strizza l'occhio a tali correnti nichiliste ed opposte alla stessa intelligenza umana, o intende riprendere un'elaborazione seria e coerente, seppure difficile e controcorrente?
SESTA DOMANDA: quale politica industriale hai in mente? Come pensi di rilanciare uno sviluppo vigoroso e possente, fiduciosamente rivolto al futuro, solidamente fondato sulla ricerca scientifica e tecnologica? Sei cosciente che appoggiarsi unicamente alla green economy non rappresenta un vero fattore di sviluppo a lungo termine? Poiché ti vedo aggrottare le sopracciglia, chiarisco: limitarsi alla green economy (di cui comunque non intendo negare la validità in assoluto), significa limitare il proprio sguardo all'interno dei confini del mondo chiuso, ovvero del presunto limite costituito dall'atmosfera terrestre e del pozzo gravitazionale terrestre.
SETTIMA DOMANDA: sei cosciente che le risorse del nostro pianeta sono ormai insufficienti per permettere lo sviluppo di sette miliardi e mezzo di membri della nostra civiltà? E che appena fuori, nello spazio geo-lunare, esiste una quantità incalcolabile di risorse ed energia solare? Hai idea della cornucopia di abbondanza costituita dagli asteroidi vicini alla Terra? Sai che la stessa NASA sta progettando di catturare un asteroide, portarlo nello spazio cislunare, ed iniziare ad esplorare le possibilità di utilizzo, sia per le materie prime, sia per la possibilità di trasformarlo in un habitat rotante (e quindi dotato di gravità artificiale), che neppure Gerard O'Neill nella sua illuminata e lungimirante progettazione aveva potuto immaginare?
OTTAVA DOMANDA: sei cosciente che una stragrande quantità di risorse industriali eccellenti del nostro paese, principalmente nel campo dell'elettronica, delle alte tecnologie in genere, durante gli ultimi anni si è volatilizzata? Come pensi di invertire finalmente tale disastrosa tendenza?
NONA DOMANDA: sei cosciente che nel nostro paese esistono (ancora) importanti ed eccellenti competenze, nel settore aerospaziale, e che in tale settore in altri paesi si stanno sviluppando importanti vettori industriali, orientati ad abbattere il costo del trasporto terra-orbita, sviluppare il turismo spaziale, iniziare l'industrializzazione dello spazio geo-lunare? Pensi che tali coraggiose iniziative imprenditoriali potranno farcela, da sole, senza supporto sociale e politico, ad aprire la frontiera alta, dare il via allo sviluppo dell'astronautica civile, prima che la nostra crescita nel mondo chiuso causi una totale implosione della civiltà? Pensi che la loro sia solo un'iniziativa privata, egoisticamente finalizzata al profitto, o che abbia anche una forte valenza sociale ed umanista, finalizzata a favorire la continuazione dello sviluppo della civlltà?
DECIMA DOMANDA: pensi che il nostro paese possa e debba inserirsi in tali processi fondamentali, oppure che debba restare ai margini, barcamenandosi in "riforme" che, quando finalmente arrivano, non servono più a nulla, essendo drammaticamente in ritardo?
UNDICESIMA DOMANDA: per te un imprenditore continua ad essere per definizione un delinquente, un peccatore o comunque uno sfruttatore? Sei cosciente che la classe operaia, con tutto il rispetto che merita, non è più la classe oggettivamente progressista e di avanguardia, quella che, risolvendo i propri problemi, risolve i problemi dell'intera società? Sei cosciente che la rivoluzione elettronica aveva portato al primo posto la classe della piccola imprenditoria diffusa a basso capitale, e che questa classe -- estremamente progressiva e fautrice di crescita sociale -- è oggi a rischio di estinzione, grazie alla crisi globale che voi politici non avete alcuna idea di come superare?
DODICESIMA DOMANDA: adesso non ti offendere. Sai che molto probabilmente alle ultime elezioni ti sei giocato due o tre punti (quelli fondamentali per "vincere senza perdere"!), dichiarando due giorni prima del voto che volevi abbassare il limite dei pagamenti in contanti a 300 euro? Hai finalmente capito che questo significa andare a cercare i "colpevoli" tra i piccoli che cercano di sopravvivere, e non tra i grossi bastardi, che continuano a festeggiare le loro grosse ruberie a champagne e festini, a bordo dei loro mega-yatch??!
TREDICESIMA DOMANDA: sei cosciente che, per prendere la guida delle società odierne, estremamente complesse ed articolate, occorrono classi dirigenti dotate di elevata formazione scientifica, tecnologiste e dotate di una forte impostazione prioritariamente umanista? Hai un progetto per formare tale classe dirigente?
È per questo, o almeno una parte significativa di questo, che ti batti, e che ti opponi a Renzi? Se sì, se pensi di fare molto meglio di Renzi su questi temi fondamentali, parliamone. Altrimenti magari prova ad aiutarlo: Renzi sarà anche antipatico ed arrogante, ed ha inanellato una sfilza di errori e comportamenti odiosi (ad esempio l'assurdo accanimento sull'articolo 18, che gli ha portato solo le simpatie di Verdini e soci... possibile che ancora non si riesca in questo paese a capire la lezione di Amartya Sen, circa la possibilità di coniugare libertà e solidarietà? Siamo prigionieri di paradigmi vetero-cattolici, basati su coppie dicotomiche obsolete, e sul supposto supremo valore del sacrificio... ). Ma fino ad oggi negli ultimi decenni non ho visto un governo migliore, nonostante tutto. Anche la vecchia DC era odiosa, ma aveva tuttavia una politica industriale...
Per farla breve, secondo me le diverse forme di partito non contano niente: contano solo le idee. Persino una nullità ideologica come Grillo, solo per aver dato l'impressione di avere idee, ha avuto rapidamente successo... Non parliamo di Berlusconi, un affarista e nullita' politica totale, che ha campato vent'anni recitando inizialmente il credo jeffersoniano e sulla promessa di una rivoluzione antiburocratica e libertaria che non aveva nessuna intenzione di fare, trovando molto piu' conveniente accordarsi o lasciar vivere i diversi potentati. Ricordo invece con qualche nostalgia le tue "lenzuolate" libertarie quand'eri al governo....
Diversi rimasugli di diverse sinistre provano adesso a ricomporre l'ennesima "cosa", rimestando idee vecchie e decotte, facendo leva unicamente sull'antipatia ispirata da Matteo Renzi. Pensiamo se la limitatezza di idee a sinistra dovesse (ri)portare al potere qualche bel rampollo psicotico di centrodestra, tipo Salvini, Trump o Lepen... (ormai inutile sperare che l'indimenticato Indro Montanelli, unico esempio di pensiero di destra autenticamente liberale in Italia, abbia generato qualche continuatore...) Magari Renzi ha in agenda altre mosse intelligenti e finalizzate alla qualità, come la riforma della legge sugli appalti. Magari comincerà a ragionare così anche sulla scuola, sull'industria, sulla ricerca, o magari (hai visto mai!) sull'espansione spaziale... Magari, se continueranno i risultati positivi, ad un certo punto avrà un'accelerazione...
Ma questo non vuol dire che il mio intento sia sostenere comunque Renzi, nè chiunque altro del resto: ad esempio, sulla politica spaziale ancora non ha profferito verbo. Ripeto, se pensi di poter fare molto meglio, più in fretta, e di andare da subito nella direzione giusta -- verso l'alto! -- parliamone. L'unica cosa che non vorrei sarebbe gettar via ancora una volta "il bambino insieme all'acqua sporca".
Ad Astra!
Adriano Autino
Adriano Autino
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Adriano V. Autino
] Space Renaissance International - President, co-Founder, Space Renaissance Italia co-Founder
] Author of the books: "Three Theses for the Space Renaissance", "La Terra non e' malata: e' incinta!"
] IEEE mbr. 92796301 - Aerospace and Electronic Systems Society ] skype : autino.adriano.v, linkedin: www.linkedin.com/in/adrianoautino
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