Domenica 8 febbraio dalle ore 11.30 alle ore 14.30 - Presentazione del libro "Marinetti 70. Sintesi della critica futurista", a cura di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra, (Armando Editore, Roma), presso la Galleria edieuropa Roma - Piazza dei Cenci, 56. (*Galleria, già Editalia, dal 1966, storica per l'avanguardia italiana del/dal secondo novecento). Tavola rotonda con: Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Giancarlo Carpi, Simona Cigliana, Vitaldo Conte (Vitaldix T Rose), Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico. (Nel volume Marinetti 70.. oltre ai relatori per l'evento in questione, contributi inoltre di Gino Agnese, Giovanni Antonucci, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek, Paolo Valesio)
Antonio Saccoccio è studioso delle avanguardie e del futurismo, collabora con l’Università Tor Vergata di Roma, già curatore del convegno Eredità e Attualità del Futurismo (Roma, 2013) e coautore di Manifesti Net.futuristi (Avanguardia 21, 2012.) Roberto Guerra è poeta e attivista futurista, già autore di Futurismo per la Nuova Umanità (Armando editore, 2012) e Futurismo e Transumanesimo, la poetica di Internet (La Carmelina, 2014).
intervista minima a Antonio Saccoccio
D -Marinetti… dopo 70 anni: Il ritorno del futurismo,
nell’era informatica, missione compiuta? R
“L’idea di base del Futurismo fondato da Marinetti è un’idea
intramontabile, è la sfida nei confronti di chi non si accorge che la realtà si
trasforma e va continuamente reinterpretata, è la sfida per una costante
evoluzione. I futuristi, un secolo fa, ebbero il compito di testimoniare la
trasformazione della sensibilità umana per mezzo delle grandi innovazioni
tecnologiche (telegrafo, telefono, cinema, automobile, treno, aereo). Il
Net.Futurismo, oggi, deve essere interprete dello straordinario rinnovamento
della nostra sensibilità, avvenuto in seguito alla rivoluzione neo-tecnologica.
E la “rete” (net) è assunta come paradigma in grado di riassumere la
sensibilità contemporanea. ”