FUTURE SHOCK
Rivista di fantascienza umanistica
Tanti auguri per il Nuovo Anno
e un consiglio agli scrittori esordienti
Care Amiche,
Cari Amici,
l'uomo - si sa - non ha la conoscenza infusa. Per acquisirla, occorrono anni e anni di studio e di impegno. Ma, anche se si è stati ligi a tale regola, alla fine si può arrivare alla conclusione a cui arrivò Socrate: di sapere di non sapere. È, dunque, inutile l'istruzione? Dobbiamo disertare e chiudere le scuole? Buttare a mare tutti i libri di testo, enciclopedie comprese? Non esageriamo! Intanto, l'affermazione del famoso filosofo era diretta contro il dogmatismo, reo di impedire lo sviluppo della conoscenza. Quest'ultima, poi, che altro è se non un progressivo accumulo di saperi e di esperienze, che le generazioni passate trasmettono a quelle successive? Ciò avviene in tutti i campi.
Ad esempio, nella fantascienza, scrittori e editori di riviste specializzate danno consigli, raccolti in volume, su come scrivere una storia di fantascienza. Lo scrittore principiante impara, così, ad evitare le descrizioni accurate di astronavi e robot, perché finiscono con l'annoiare, a non esagerare con le divagazioni, a ravvivare la storia immettendovi elementi di una certa carica emotiva, a non lasciare in sospeso parti della trama, ad entrare subito nel cuore della vicenda narrata, a rivelare solo successivamente qualcuno degli antefatti.
Non tutti gli scrittori, però, vedono di buon occhio i corsi di scrittura e i manuali e le guide per i principianti. Tra questi, c'è il "good doctor" Isaac Asimov. Per lui, sì, bisogna imparare a scrivere, ma "per imparare a scrivere bisogna scrivere. Potete leggere libri sull'arte dello scrivere, o sentire conferenze sull'argomento, o seguire lezioni, o abbonarvi alle riviste letterarie. Ma tutto questo non farà di voi uno scrittore. È soltanto scrivendo che si impara a scrivere. Sono i racconti ignobili a far sì che, prima o poi, si scrivano buoni racconti".
Che fare dopo avere scritto un racconto? Inutile farlo leggere a parenti e amici. Vi direbbero inevitabilmente che è un bel racconto. Mandarlo ad uno scrittore? E pensate che, dovendo occuparsi dei propri racconti, abbia il tempo e la voglia di leggere i racconti degli altri? Non resta, dunque, secondo il parere di Asimov, che inviarlo ai direttori di riviste. E in caso di rifiuto? Niente paura: "I rifiuti non piacciono a nessuno, nemmeno a me, e quando mi capita me la prendo molto. Però mi rimetto a scrivere. E così dovete fare anche voi" (da Isaac Asimov, Guida alla fantascienza, Mondadori, pp.46-47).
Cordiali saluti
Ricordo che è ancora valida l'offerta-omaggio di Critica pedagogica della fantascienza (primo premio per la saggistica "Città di Vecchiano" 2014), di Fantascienza umanistica, di Racconti del Venticinquennale e di Alieni, astronavi, robot... a quanti decidessero di sostenere "Future Shock"