ECCO LA NOTIZIA QUOTIDIANA ROMA
.... Ferrara, lo Stil Novo metapolitico/culturale di Renzi ha danzato tra l’Ariosto e Twitter: tra antipolitica, utopia vendoliana, il rottamatore Renzi ha dato lezione “futurista” (nel senso anglosassone di un Derrick de Kerckhove o di un Ray Kurtweil… o di un sempre attuale Toffler) di tecnopolitica, oltre la pur non esorcizzabile premiata dittaGrillo/Casaleggio (Tavolazzi a Ferrara..).
Un software anche- con a ruota libera- parole zoom socio-economiche ben note attuali – certamente innovativo, ma soprattutto un sistema operativo ciberpolitik, quasi inedito in Italia. Un Renzi meno spettacolare nella Terra Rossa… che fu, ma ben più persuasivo, tra- comunque rara ironia toscana e pragmatismo emiliano.
E introdotto benissimo dai due principali (e coraggiosi) rottamatori ferraresi, entrambi giovani d’anagrafe e sinapsi (e mobili!): Luigi Marattin, Tecnoeconomista a Bologna-Universiity, un Tecnico potenzialmente doc, scrittore anche per II Mulino di Bologna (e tutto dire), segnalato come Tecnico doc anche da Italia Oggi e Il Giornale (!) per certo talento operativo pubblico, in ogni caso… significativo… rispetto appunto ai vari Lazio/Lombardia/ Sicilia/Piemonte/Emilia Romagna gates, ufficiali o futuri…
E Simone Merli, giovane e dinamico (pulsional e mai calcolatore, rara qualità in politica, avrebbe optato per Bersani,no?) leader della sinistra ferrarese.
Quando la Periferia, parafrasando Umberto Eco, senza retorica, ma promessa futuribile, riformatta… l’impero, con la minuscola, ovvero Roma e l’Italia degli anni duemiladodici.....