Lettera virtuale a Marcello Veneziani



La questione Veneziani appello, ben cavalcata da Giovannini, almeno potenzialmente, per una Nuova Italia metapolitica e culturale nuovamente capace (almeno di provarci) di fare Parola nel mondo reale della politik e della kultur nazionali, per esplorare comunque nuovi input valoriali, domanda forse alcune nanopostille, soprattutto visto da sinistra (immaginaria certo...), come noi che pure abbiamo appoggiato senza se e senza ma la possibile sinergia tra Nuova Oggettività e la pro-vocazione ultima del noto intellettuale e giornalista.
Anche dentro N.O., alcune X sulla questione a tale prospettiva nascente: ad esempio Stefano Vaj, con alcune considerazioni certamente non banali e forse preveggenti.
L'appello intellettuale di Veneziani è ancora recentissimo, già oggetto di discussione in incontri d'area più o meno aperta, egli stesso ci torna su quasi constantemente dalle pagine de Il Giornale...
Ora, senza alcuna necessità fobica di spulciare X frasi o parole enigmatiche, noi stessi, pur avallando comunque il Veneziani project, alla luce di certi esiti di cui sopra, riteniamo in-esatto quanto segue:
Veneziani, grande scrittore, danza pare a metà come Zarathustra... nessun moralismo o ? accademicistico sugli indubbi voli pindarici e obliqui e paradossologici anche (di Veneziani), secondo noi, in emersione nel discorso: fossero estensivi, sarebe segno di arte e sinapsi mobili. Ci sembrano, tuttavia, implosivi, un pendolo poco di Foucault, necessaria "elettrostatica" nell'aurora nascente dei progetti..., piuttosto di uno Mesmer, poco sazio dei risultati magnetici, parliamoci chiaro, radical chic visto da destra!
Un D'Annunzio, come tra le righe in effetti temeva e paventava Vaj, style del nostro tempo, post naturalmente la battagiia e l'esperimento di Fiume, la ritirata sempre troppo nel focus...
Defuturizzato un poco Veneziani, a ben captare, poca biofilia verso le potenzialità della tecnoscienza, come magari la vivono i futuristi, cantore troppo rapido della fine della storia ipotesi e che in fondo autocontempla come un Narciso ancora spengleriano.
Nessun Amleto obsoleto per noi futuristi digitare anche la cosiddetta Tradizionalità, ma senza Rete, la postdestra post-moderna inrinviabile - anche visto da sinistra (immaginaria... forse rottamatrice possibile- forse...) neppure sperimenta il collaudo... O no?
Quale "rave" componeva per il mondo... Zarathustra?


Roby Guerra  *blogger e scrittore-  (tra gli autori del libro manifesto ... Nuova Oggettività)