Giovanni Sessa: libro manifesto Nuova Oggettività (Heliopolis, 2011), LA RECENSIONE


Libro-manifesto:
“Per una NUOVA OGGETTIVITA’,
popolo, partecipazione, destino”
D - L’orizzonte editoriale del libro-manifesto:
R - “...Originalità e forza del progetto che muove dal Libro-Manifesto in fieri “Per una Nuova Oggettività popolo, partecipazione, destino”, pubblicato recentemente dalla Heliopolis e che è un’esperienza che coinvolge formalmente circa 150 intellettuali, giornalisti, scrittori d’area, con circa 95 interventi scritti, vanno colte nel fatto che tale tentativo, tende, dopo la tabula rasa valoriale, imposta dallo “sfascismo” trionfante nell’ultimo quindicennio, a recuperare un patrimonio comune a un ben individuato ambiente intellettuale, al di là di ogni diatriba di tipo partitico o relativa alle diverse famiglie ideali di riferimento. Il Libro-Manifesto conscio del momento di grave disorientamento di un intero mondo umano, mira a realizzare una convergenza ampia, ariosa e concretamente realizzativa, inattenuata per identità sui valori primari sopra ricordati, nella convinzione che essi possano rifondare l’operatività politica. E’, quindi, un progetto inclusivo e dialogico che vuole, per usare una metafora, trasformare le esperienze politiche e di pensiero di gruppi minoritari, non comunicanti tra loro come isole distanti, in un arcipelago visibile anche dal mare aperto. Allo scopo, è stata costituita una Segreteria nazionale presieduta dal Prof. Davide Bigalli della Statale di Milano, che fungerà da catena di raccordo delle iniziative che verranno intraprese per rendere operativo il progetto...”
D - Quali invece gli orizzonti d’attesa?
R - La saggezza ci direbbe d’attendere l’ulteriore scivolamento ciclico ma poi interviene la responsabilità di ognuno ed il legittimo desiderio di riscatto: la saggezza a volte deve essere superata dalla follia del cuore. A parte le disposizioni innate, quindi, a parte i sempre auspicabili rivolgimenti del cuore, si deve cercare di fare MCD dove vige solo un mcm. Senza illusioni ma anche senza sconti. Il tentativo serio che stiamo operando in questi mesi, di creare anche attraverso il libro-manifesto Per una Nuova oggettività, popolo partecipazione destino” un movimento di pensiero conseguente, va nella direzione di cui sopra accennavamo, cioè nella direzione di una scelta olista, comunitarista, partecipativa, differenzialista, anticapitalista ed antiglobalista, nella convinzione che sia improcrastinabile ricercare l’esistente vero nel rispetto altrettanto vero del nostro passato, e nel difficile equilibrio tra improcrastinabile rinnovamento ed irrinunciabile continuità ideale. Non crediamo che tali scelte possano oggi reputarsi minimali, ma anzi massimali, perché individuano le vere afflizioni ed i veri rimedi, e quindi possono saggiamente e nobilmente mettere in secondo piano differenze di etichettature (differenze letteraliste) e far venire in primo piano desiderio di unità e di ripresa. Operiamo per una chiamata di responsabilità che si strutturi apertamente nella convivenza di differenze accettate e non rimosse o mistificate. Sostanzialmente tre correnti di pensiero: la classica o deista (alla Pound… per intenderci) ma ove gli archetipi sono plurimi e quasi imperscrutabili, anche per la dimensione sostanzialmente cosmogonica ed olista, la Sequela evangelica nel suo scenario di dignificazione e perfezione divina ed umana, l’avventura prometeica e postmodernista che è quindi atemporale e futurista assieme. Il tutto fuori da ogni dogmatismo fideista. Ora queste tre dimensioni, del tutto sommariamente accennate, e tutte le connesse legittime variabili individuate nelle specifiche avventure personali o di gruppo, possono e devono poter ancora e sempre convivere in una tensione realizzativa, finalmente portata ad evidenza e quindi non sottaciuta o reciprocamente mistificata, come è avvenuto troppo spesso - con esiti nefasti - negli ultimi decenni, e questo per poter controbattere efficacemente le potenze scatenate dell’utilità rapace e dello sfruttamento umano. Senza illusioni d’ibridazioni risolutive o di sincretismi riduttivi, ma con quella sorta di “pragmatismo trascendentale” che altri, Grandi, hanno già realizzato
D - C’è il rischio di mimare i maestrini dalla penna rossa, cosa risibile, ma ci sorge spontanea la domanda:... se non sia utile anche una sorta di “guida comportamentale” per aggirarsi tra i labirinti degli atteggiamenti psicologici che contornano il cosiddetto parco delle idee che conosciamo ormai come formanti l’orizzonte del nostro procedere? Quindi non tanto o non solo le idee in quanto tali, ma la cosiddetta “postura caratteriale” che le supporta o le rende più o meno capacitanti...
R - La necessità di tornare a riflettere sulla “postura caratteriale” di chi dovrebbe essere nel quotidiano, oltre che nello specifico del proprio agire, latore di una visione e di un atteggiamento esistenzialmente olista, la dice lunga sull’importanza del progetto della “Nuova Oggettività”. La pervasività dell’atomismo sociale, intellettuale, psicologico, è giunta così nel profondo da lacerare il tessuto comunitario che teneva insieme un’intera area di pensiero e più generazioni di intellettuali ad essa afferenti. La Nuova Oggettività, anche da questo punto di vista, può rappresentare un punto di svolta e di ripresa. Come i lettori possono personalmente constatare nelle pagine del Libro-Manifesto, la dimensione partecipativa, viene rivalutata non soltanto in termini pragmatici ed operativi, ma a un livello più profondo, quello spirituale ed interpersonale. Ciò ha reso l’esperienza che comunitariamente stiamo vivendo, connotata non solo da costitutiva libertà di ricerca e di proposta politico-intellettuale, ma mirata al superamento di ogni letteralismo ideale, al fine di far riemergere la ragione interna, profonda, unica di quell’identità plurale che, inevitabilmente, è il dato dal quale partire e con il quale confrontarci. Può essere utile riferire, in merito alla “postura caratteriale”, quanto mi sono permesso di suggerire in postfazione, con le parole di Philippe Forget: “La tradizionalità (vero momento di sintesi delle diverse istanze emerse nel Libro-Manifesto) è una trama di differenze che si rinnovano e rigenerano nell’humus di un patrimonio costituito da un aggregato di esperienze passate, messo in gioco nel proprio superamento. La tradizionalità deve sforzarsi di proteggere le forze di metamorfosi di un gruppo a partire da se stessa”. Pertanto, se per certi aspetti è anche “naturale” che in questo processo di confronto-rilettura del nostro “da dove”, emergano differenze e dissensi, d’altro lato è necessario che essi non turbino il processo di costruzione del “per dove”, cui miriamo. Allo scopo, la “tenuta interiore”, caratterizzata da sobrietà ideale, apertura, accettazione sintetica delle diversità, rinuncia a sterili narcisismi, è certamente essenziale. Gli strumenti indispensabili allo scopo, sono probabilmente quelli a cui ho già fatto riferimento in un’altra intervista, la forza che deve venirci dai traguardi che muovono il progetto, certamente più grandi di noi, e un sano equilibrio, che è giusto trarre dall’esigenza che ci ha spinti a prendere parte allo stesso. Naturalmente, è un invito che rivolgo, innanzitutto a me stesso, ma anche agli altri amici coinvolti nel movimento.
D - Nella pratica delle adesioni alla “Nuova Oggettività” si riscontra “fortunatamente” una incongruità evidente rispetto al solo piano cosiddetto ideologico... l’adesione avviene più per un “mutamento di cuore” “riconoscimento del cuore”, come suggeriva ed auspicava Lami, e come è stato sempre nella nostra tradizione creativa e magistrale, che per un semplice allineamento di idee... ciò è dimostrato dai nomi e dalle storie personali...?
R - Assolutamente e fortunatamente si. Il Libro-Manifesto, ha messo in luce, innanzitutto la sua funzione registrativa. Al medesimo tempo, il lettore prenderà atto dell’elevato livello di partecipazione emotiva degli autori. Ciò, evidenzia il loro “mutamento di cuore”, la volontà di testimonianza che ci hanno fornito. Con il che, molti testi hanno assunto quel carattere fondamentale di “comunicazione d’esistenza” che, come diceva Kierkegaard, ha come obiettivo un conseguente“poter agire”. Naturalmente, su un piano alto e propositivo, quello delle visioni del mondo.     
(Giovanni Sessa, Portavoce)
Sommario “Libro-Manifesto”:
I PARTE - Premessa:
Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Claudio Bonvecchio, Stefano Vaj.
II PARTE - Argomenti (contributi scritti di):
1 - Metastoria-Metapolitica: Gabriele Adinolfi, Giuliano Borghi, Giandomenico Casalino, Luigi Capozza, Giovanni Damiano, Germanico Gallerani, Carlo Gambescia, Aldo La Fata, Alberto Lombardo, Francesco Mancinelli, Luca Leonello Rimbotti, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Andrea Scarabelli, Primo Siena, Piero Vassallo , Ubaldo Villani Lubelli.
2 - Geopolitica: Umberto Bianchi, Leonardo Clerici, Giulio Maganzini, Matteo Marconi, Marino Micich.
3 - Geofilosofia-Ecologia: Giuseppe Casale, Giuseppe Gorlani, Luigi Lombardi Vallauri, Simone Marletta, Paolo Aldo Rossi, Gianfredo Ruggiero, Giovanni Tuzet, Eduardo Zarelli.
4 - Simbolica-Psiche: Luciano Arcella, Mario Bernardi Guardi, Davide Bigalli, Francesco Cappuccio, Riccardo Campa, Sandro Consolato, Alessio De Giglio, Francesco Franci, Sandro Giovannini, Domenico Lancianese, Rita Catania Marrone, Roberto Sestito, Adriano Segatori.
5 - Etica-Politica-Economia: Vittorio de Pedys, Susanna Dolci, Luca Gallesi, Teodoro Klitsche de la Grange, Guglielmo Maria Lolli-Ghetti, Francesco Paolo Menna, Alberto B. Mariantoni, Riccardo Scarpa, Augusto Sinagra.
6 - Comunicazione: Marco Canestrari, Gaia Conventi, Marco Ferrazzoli, Alberto Figliuzzi, Maurizio Ganzaroli, Biagio Luparella, Elisabetta Oggero, Giuseppe Puppo, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Luigi Sgroi.
7 - Estetica: A) Arti Figurative: Ettore Bonessio di Terzet, Mario Bozzi Sentieri, Graziano Cecchini, Vincenzo Centorame, Vitaldo Conte, Alessandro Guzzi, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Filippo Venturini,
B) Poesia/Letteratura: Manlio Bichiri, Brunello De Cusatis, Giuseppe Di Gaetano, Zairo Ferrante, Cesare Ferri, Sylvia Forty,
Roberto Guerra, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Ferdinando Menconi, Raffaele Perrotta, Miro Renzaglia, Riccardo Roversi, Paolo Silvestri,
C) Musica: Alberto Cesare Ambesi, Stefano Balice, Paolo Melandri, Marco Monaldi.
III PARTE - Appendice
1 - Postfazione di Giovanni Sessa; 2 - Note biobibliografiche, 3 - Elenco adesioni, 4 - Infolio di Sandro Giovannini; 5 - CD musicale di Mario Mariani
In retro di copertina tavola di Gianni Chiostri
Aderenti al Manifesto:
Gabriele Adinolfi, Massimiliano Afiero, Stefano Aiossa, Roberto Alfatti Appetiti, Alberto Cesare Ambesi, Luciano Arcella, Stefano Arcella, Renzo Arcon, Stefano Balice, Fabrizio Bandini, Gregorio Bardini, Simonetta Bartolini, Marco Battarra, Mario Bernardi Guardi, Gianni Bertuccioli, Umberto Bianchi, Manlio Bichiri, Davide Bigalli, Nicola Bizzi, Ettore Bonessio di Terzet, Giuliano Borghi, Mario Bozzi Sentieri, Marco Bulloni, Pierfranco Bruni, Domenico Caccamo, Riccardo Campa, Marco Canestrari, Fabio Capitanucci, Luigi Capozza, Francesco Cappuccio, Giuseppe Casale, Giandomenico Casalino, Lino Cavanna, Graziano Cecchini, Franco Cenerelli, Vincenzo Centorame, Giulio Maria Chiodi, Gianni Chiostri, Leonardo Clerici, Sandro Consolato, Mario Consoli, Vitaldo Conte, Gaia Conventi, Andrea Corradi, Gianpaolo Dabbeni, Giovanni Damiano, Brunello De Cusatis, Alessio De Giglio, Francesco Demattè, Emilio Del Bel Belluz, Alberto De Luca, Vittorio De Pedys, Dionisio Di Francescantonio, Giuseppe Di Gaetano, Serafino Di Luia, Susanna Dolci, Stefano Felician, Zairo Ferrante, Marco Ferrazzoli, Cesare Ferri, Francesco Saverio Festa, Alberto Figliuzzi, Silvia Forty, Francesco Franci, Giovanni Franchi, Germanico Gallerani, Luca Gallesi, Carlo Gambescia, Maurizio Ganzaroli, Luciano Garibaldi, Fausto Gianfranceschi, Sandro Giovannini, Guido Giraudo, Federico Gizzi, Giuseppe Gorlani, Mario Grossi, Roberto Guerra, Paolo Gulminelli, Alessandro Guzzi, Angelo Iacovella, Roberto Incardona, Alfonso Indelicato, Michele Invernizzi, Tomaso Invernizzi, Teodoro Klitsche de la Grange, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Domenico Lancianese, Daniele Lazzeri, Marco Linguardo, Guglielmo Maria Lolli Ghetti, Alberto Lombardo, Andrea Lombardi, Luigi Lombardi Vallauri, Giuseppe Luciani, Biagio Luparella, Giulio Maganzini, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Francesco Mancinelli, Simone Marletta, Gabriele Marconi, Matteo Marconi, Mario Mariani, Rita Catania Marrone, Stefano Mecenate, Oscar Mei, Paolo Melandri, Ferdinando Menconi, Francesco Paolo Menna, Marino Micich, Marco Monaldi, Gianluca Montinaro, Elisabetta Oggero, Lodovico Pace, Luisa Pesante, Raffaele Perrotta, Luciano Pirrotta, Federico Prizzi, Giuseppe Puppo, Miro Renzaglia, Luca Leonello Rimbotti, Giovanni Massimo Rinaldi, Tommaso Romano, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Paolo Aldo Rossi, Riccardo Roversi, Gianfredo Ruggiero, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Andrea Scarabelli, Riccardo Scarpa, Adriano Scianca, Adriano Segatori, Piero Sella, Roberto Sestito, Luigi Sgroi, Primo Siena, Paolo Silvestri, Augusto Sinagra, Walter Stafoggia, Marcello Staglieno, Claudio Tedeschi, Luigi Torre, Fulvia Toscano, Giovanni Tuzet, Nicola Vacca, Piero Vassallo, Filippo Venturini, Alessandro Vicario, Ubaldo Villani-Lubelli, Ermanno Visintainer, Alex Voglino, Eduardo Zarelli.
nuovaoggettivita.blogspot.com
SEGRETERIA:
Davide Bigalli (Presidente) davide.bigalli@tin.it
Giovanni Sessa (Portavoce) Sessa_Giovanni@libero.it
Sandro Giovannini (Segretario) giovannini.sandro@libero.it
Francesco Mancinelli francescomancinelli@hotmail.com
Luisa Pesante luisapesante@tiscali.it
Luigi Sgroi luigisgroi@hotmail.com
Ubaldo Villani-Lubelli uvillanilubelli@hotmail.com
Francesco Sacconi francescosacconi@75@alice.it
Roby Guerra......................................astronave3000@hotmail.it
Vincenzo Centorame centoramevincenzo@libero.it
Andrea Scarabelli scarabelli.andrea@yahoo.it
Gianni Bertuccioli gianni.bertuccioli@alice.it