RETiCOLO (Rete indipendente Coreografe Locali) presenta
RISO ROSA VERDE RAME
un'antologia coreografica al femminile
creazioni di : Natasha Czertok, Ale Fabbri, Elisa Mucchi, Francesca Pennini, Caterina Tavolini, Ruth Zanella.
Percorriamo strade diverse e abbiamo gusti differenti
ma ci accomuna l'incessante desiderio di ricercare,
oltre quello che già sappiamo, qualcosa che ancora
non abbiamo imparato, incontrato, sperimentato,
sul corpo, su noi stesse, sulle umane relazioni e
sulle innumerevoli declinazioni della bellezza.
Se la danza è il nostro metodo di indagine e
la coreografia il nostro modo di espressione,
questa serata è una narrazione a sei voci
che espone la nostra visione del mondo
dolce acuta caustica tagliente tenera
fuggevolmente unica.
Un piatto da consumarsi freddo
a piccoli morsi
all'insegna della curiosità.
VENERDì 19 FEBBRAIO 2010
ore 21
FERRARA - SALA ESTENSE
per la rassegna Strani Giorni
In scena :
Irene Casadibari, Gaia Ciani, Ale Fabbri,
Nicola Galli, Margherita Malinconi, Alice Marini,
Elisa Mucchi, Angelo Pedroni, Paolo Raccanello,
Caterina Tavolini, Elisa Vanino, Gaetano Viviano.
Ha coordinato : Ale Fabbri
Primo tempo:
[the air space] in between
coreografia : Ale Fabbri
danza : Elisa Vanino, Paolo Raccanello.
musica : Lennox Berkeley
durata : 6'50''
Partendo dal brano musicale e da ciò che mi suggeriva,
ho guardato allo spazio d'aria tra i due corpi e al suo modificarsi
in forma e volume; la misura di queste variazioni è un indice
della relazione tra le due figure solide. Attraverso una partitura
prettamente fisica potrei aver raffigurato la storia di una relazione
a due, ma ogni azione ermeneutica a riguardo resta possibile e lecita.
Pensi che oggi possa piovere?
regia: Ruth Zanella
interpretazione: Gaia Ciani, Alice Marini
musica : vari autori
durata : 20'
Questo lavoro si basa essenzialmente
sulla mobilità dello spazio,
sul variare dei piani di riferimento
sul senso prospettico delle cose.
Love me
coreografia: Natasha Czertok
in scena : Nicola Galli, Irene Casadibari
musiche: Noro Morales Orchestra, Nana Vasconcelos
durata : 15'
Si tratta della reinvenzione di una coreografia estratta
dallo spettacolo "Knot", ispirato alle indagini socio-relazionali
di R.D.Laing, nato da un'idea di Cora Herrendorf, e grazie anche
ad Andrea Amaducci e Andrea Bartolomeo.
- INTERVALLO di 10 minuti circa -
Secondo tempo:
MN
di e con : Elisa Mucchi
suono : Roberto Tenaglia
video : Flavio Bogoni
durata : 15'
N: "Usa me per dire qualcosa, usa il mio corpo, la mia bocca"
M: "Non ho voglia di perdermi in troppe parole"
N: "E' sufficiente che tu dica solo quello che hai bisogno di dire"
M: "Questa é l'unica cosa che ho urgenza di dire ora"
N: "Hai qualcosa da aggiungere?"
M: "No"
Breve estratto da: XD 1 | 2
scritture retiniche sull'oscenità dei denti
frammento del progetto c/o
concept, regia, coreografia: Francesca Pennini | CollettivO CineticO
azione e creazione: Nicola Galli, Angelo Pedroni,
Paolo Raccanello, Gaetano Viviano
sartoria: Maria Ziosi
luci e tecnica: Angelo Pedroni
fotografia: Stefano Partisani | Giacomo Stefani
durata : 12' circa.
XD. Sorriso telematico.
Corpo letterale e digitabile, icona emotiva.
Viso serrato in una X di occhi strizzati e ridenti, egemonici,
amplificati e nulli. X croce oftalmica.
Intersezione cartesiana a definire il punto di indagine nel luogo senza
luogo dell'immagine. Viso esposto ed oscenato in una D dentaria.
D bocca che si mostra come soglia tra visibile e dietro-le-quinte della
scena del corpo. Corpi deformi, colorati e androgini approssimati
nella figura mediata del manga giapponese.
Incasellati nello scorrere rettangolare del tempo fumettistico.
Spaziati in vignette nominali dove lo spazio del "fuori" viene
ridefinito e ritagliato in un continuo scarto tra presenze performative
dalla diversa visibilità. Patinati e cristallizzati nell'anatomia temporale
eterna e puntiforme della foto che li possiede.
Violentati dalle loro stesse immagini.
Bagnati dalla superficie lucida della retina che li tocca.
Hopeless Expectations
coreografia e danza: Ale Fabbri
musica : Arcangelo Corelli
durata : 3'30''
Il senso sta forse racchiuso nel titolo (un ossimoro).
Rivedendo una composizione puramente formale ho innescato
istintivamente un'interpretazione del movimento
e vi ho cercato un contenuto. Sicuramente questo assolo rispecchia
un determinato momento della mia vita, ma anche un atteggiamento
verso il mondo (la capacità umana di crearsi aspettative anche quando
non è ragionevole farlo). La prima versione di questo studio
risale al 2006.
Il respiro della terra
(Breve viaggio dentro e sulla terra, per due persone)
coreografia : Caterina Tavolini
Interpretazione: Caterina Tavolini, Margherita Malinconi
durata: 15'
Benchè i piedi dell'uomo non occupino che un piccolo spazio
sulla terra, è grazie a tutto lo spazio che non occupano che
l'uomo può camminare sulla terra immensa. (Zhuang-Zi)
Si ringraziano : Circolo Sesto Senso, SpazioZero, Areagiovani.