Ombre, colori sfumati e sensuali, tenere emozioni dai contorni sfuggenti, inebrianti seduzioni cromatiche, consolazione e angoscia, fascino dai magici richiami onirici, atmosfere demoniache e misteriose, diversità scintillanti di attributi contradditori e di evocazioni simboliche. Tutto questo è l’arte dell’imperiese Giovanni Doria Miglietta, giovane pianista dal talento geniale e dal tratto coinvolgente. Un caleidoscopio di elementi notturni, essenza, a un tempo, di romanticismo e di perfezione classica in una tastiera fantastica. Interprete d’eccezione e già in possesso di non comune maturità espressiva, Doria Miglietta ricalca ormai con “verve” travolgente le orme di un Benedetti Michelangeli, a cui lo si può paragonare per la straordinaria capacità di eseguire con semplicità l’inarrivabile. Grande rivelazione, nel 1993, del “Rovere D’Oro” di San Bartolomeo al Mare, il giovanissimo artista si distingue in un crescendo di performances di livello assoluto, fino alla completa consacrazione nei templi della musica, in Italia e all’estero. Alieno da lusinghe e dalle rimunerazioni della fama, Doria Miglietta, unisce una speciale grazia creativa a un’eloquenza espressiva veramente eccezionale. Nel campo del pianismo, tra impeto e segreta poesia, Miglietta coniuga una cavata solista di notevole disinvoltura con la sapiente e ostinata ricerca dell’intesa con le articolazioni della formazione. Momento di particolare suggestione rimane, in proposito, la sua esecuzione del concerto in fa min. di Chopin con l’Orchestra Filarmonica di Torino nel maggio 2007. Dotato di spontanea intuizione, il pianista imperiese ha, di volta in volta, una vaghezza, un palpito, una luce o una penombra, una versatile seduzione di fraseggio e di inventiva, che lo collocano ormai ai vertici degli interpreti della tastiera. Preludio a una prestigiosa carriera. Quella di una tastiera in un sogno.
Casalino Pierluigi, 9.12.2009