Questa è bella, e siccome è bella deve essere il motivo per cui l’ho trovata pubblicata con le stesse parole su giornali diversi:
«… la Dichroic Cell ha iniziato a sviluppare una metodologia del tutto innovativa, che mira a convertire un elemento costoso e raro come il germanio in un altro elemento, il silicio, più reperibile e meno dispendioso.»
Come dire: Allegria! C’è finalmente un nuovo metodo per convertire un elemento costoso e raro come l’oro in un altro elemento, il ferro, più abbondante ed economico. Finalmente un livellamento democratico!
Un’innovazione così, naturalmente, non c’è. Fermo restando che per convertire un elemento in un altro occorrono le fucine nucleari delle supernove, l’articolista si esprime malamente (per usare un eufemismo) nel tentativo di riferire che la Dichroic Cell mette in atto un sofisticato sistema di deposizione di vapori di germanio sul silicio per ottenere nuovi substrati per celle fotovoltaiche, conferendo al “più reperibile e meno costoso silicio” certe proprietà del “costoso e raro germanio”.
Si ha l’impressione che si stia generalizzando l’accoppiata giornalisti-lettori specializzati come le coppie di carabinieri delle barzellette (uno che solo scrive, l’altro che solo legge, e nessuno dei due che capisca qualcosa).
Paolo Giardini