Dario il "pallettaro", sotto il ciuffo la politica del nulla
Quale che sia il futuro di Dario Franceschini, il marchio gli resta: è un pallettaro. Nel gergo tennistico indica un giocatore senza idee né strategia. Uno che si limita a rimandare la palla dall’altra parte - a pallonetto, smorzata, al centro o di lato - come viene viene, pur di continuare a restare in campo. Il pallettaro non è lì per vincere, ma per opporsi ottusamente ai colpi dell’altro con la vivacità intellettuale di un muretto respingente. In conclusione: un giocatore a rimorchio dell’avversario, capace solo di addentargli il polpaccio.
È quanto è accaduto nel duello elettorale tra il leader del Pd e il Cav. Invece di enunciare un proprio programma, Dario ha aspettato le mosse di Berlusconi per rinfacciargliele con 24 ore di ritardo. L’uno diceva una cosa il lunedì, l’altro la deformava il martedì. Così per l’intera settimana e per quaranta giorni di fila quanto è durata la campagna elettorale. Di qui gli epiteti che Franceschini si è conquistato - LeggenDario, AbbeceDario, StupiDario.... CONTINUA http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=357190