Futurismo, mostra strepitosa a Roma...

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Calenda...

Contro la mostra sul futurismo era stata orchestrata una campagna di stampa violentissima, con tanto di presunti scoop di Report: servizi che dipingevano la mostra come inutile e realizzata senza le competenze e le opere giuste. In realtà, la voce che si leva a favore della esposizione è solo l’ultima in ordine di tempo.

Polemiche provinciali, Calenda azzera le polemiche


 

Sulla scia di Report, la stampa nostrana ha citato in maniera un po’ provinciale le critiche di New York Times e El País: i due quotidiani, uno di riferimento dei progressisti americani e l’altro della sinistra iberica, non hanno però contestato la validità artistica delle opere esposte, ma il dato ideologico. Secondo queste critiche, i curatori della mostra hanno omesso completamente il contesto politico in cui si sviluppò il movimento Futurista. Una critica pretestuosa dato che non tutte le mostre d’arte dedicano uno spazio parallelo al contesto politico delle opere. L’unico riferimento diretto a Benito Mussolini, si legge nell’articolo del quotidiano americano, è in una scultura di Renato Bertelli. Troppo poco? Non è detto.

La mostra sul futurismo aperta fino al 3 febbraio 2025

La mostra sul futurismo punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare, si rivolge al grande pubblico e in particolare alle nuove generazioni. Per questo illustra i concetti di velocità, di spazio, di distanza e di sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.

Sono esposte circa 350 opere fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manifesti, con un’attenzione alla matrice letteraria del movimento marinettiano che non ha precedenti, insieme con un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca. Per visitarla c’è tempo fino al 3 febbraio 2025.