La vittoria "mutila" ovvero la crisi dello stato liberale e l'avvento del fascismo

Il simbolo dell'inettitudine del governo venne mostrata al Paese e al mondo nel corso delle trattative di pace seguite alla conclusione della prima guerra mondiale. L'Italia, alla quale Francia e Gran Bretagna avevano promesso con il Patto di  Londra notevoli acquisizioni territoriali nei Balcani per convincerla ad entrare in guerra al loro fianco venne trattata come un intrusa. Anche le rivendicazioni adriatiche in Istria e in Dalmazia furono disattese. I nazionalisti e l'opinione pubblica cominciarono a parlare di vittoria "mutila", cioè mutilata e ciò nel pieno della crisi socio-economica provocata dai contraccolpi del recente conflitto in un Paese già ferito. Clamorosi insuccessi diplomatici (nella Conferenza di Pace di Sanremo del 1920, ad esempio, all'insaputa dell'Italia, potenza organizzatrice, francesi ed inglesi si accordarono segretamente per spartirsi le risorse del disciolto Impero ottomano), deteriorata situazione economica, scioperi, disoccupazione galoppante, e sfiducia crescente, crearono le basi della dissoluzione dello stato liberale e dell'avvento del fascismo.
Casalino Pierluigi..