Sudditi docili i ferraresi | estense.com Ferrara: Sono sudditi docili gli autoctoni ferraresi. Consenzienti cronici da sempre. A parte il tumulto del 1385 in cui lo spietato Tommaso da Tortona venne fatto a pezzi, per vedere a Ferrara una sollevazione spontanea, non spinta dalla fame e non organizzata da partiti o sindacati, s'è dovuto attendere il 2008, quando gli abitanti di borgo San Luca soggetti alle esasperazioni della Stanza Urbana confluirono in massa a Palazzo. L'episodio fu breve ed incruento. Sateriale comprese che si alterava l'equilibrio endocrino nella popolazione, perciò, non essendo afflitto dai complessi di superiorità del suo successore, rinunciò facilmente alle fatuità urbanistiche togliendo subito mordente alle proteste. Comunque la tradizionale apatia ferrarese, così funzionale allo stabile consenso per il Partito Dominante (al lettore sagace non sfuggirà una coincidenza d'iniziali), non è incoerente con la protesta di massa del 2008. Perché prevedibile. Nell'apatia endemica la noia di qualsiasi tran tran è più
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...