Carlo Bassi era un uomo libero | estense.com Ferrara: Vorrei ricordare Carlo Bassi non solo come grande architetto e studioso insigne, ma anche come uomo libero amante della sua Ferrara che non esitava a polemizzare turbando il clima sonnacchioso della città. Rammento di recente la sua vivace opposizione al trasferimento, nella 'Casa della Patria', del Museo del Risorgimento. E rammento altresì il suo intervento nella polemica che anni fa scosse Ferrara allorchè emerse che Luciano Chiappini aveva combattuto con la divisa dell'esercito di Salò, finendo anche a Coltano, con gli 'irriducibili' come Ezra Pound. Carlo Bassi difese Chiappini, dicendo che non possiamo giudicare con gli occhi e con le conoscenze di oggi chi si trovò ad affrontare scelte drammatiche in momenti tragici e oscuri. A tal proposito plaudo al Prof. Parisini che ha organizzato a Ferrara un convegno sulla R.S.I. patrocinato dall'Università. Spero che nessuno trovi da ridire su un'occasione che permetterà di comprendere nuovi aspetti di un periodo (1943-1945) che per
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...