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1977-2017. IL VIAGGIO DI VOYGER OVVERO IL SENSO DEL VIAGGIO

Alan Sorrenti cantava la sua celebre FIGLI DELLE STELLE e la sonda americana Voyager partiva per il suo viaggio oltre i confini dell'universo. Mi piace ricordare quello splendido momento di inizio di una grande avventura non solo spaziale anche perché in quell'anno nasceva mia moglie Fatiha. Sentimento e futuro coniugati insieme in grande evento cosmico e storico. Perdonate la mia debolezza. Non bisogna perdersi nell'oscurità della pace e del silenzio cosmologico, ma intuire l'infinita distanza di un universo indefinito nella sua capacità inesauribile di espandersi. Or bene: la sonda Voyaeger è oggi laggiù, oltre le colonne d'Ercole dei nostri sogni universali, ed ha fotografato quel puntino celeste che è la Terra nostra vista dalla periferia dei Sistema Solare, a 20 miliardi di chilometri di distanza da noi: Voyager è dunque adesso l'oggetto artificiale costruito dall'uomo più lontano. E già, in una visione genuinamente futuristica, secondo la straordinaria profezia dell'Ulisse dantesco, qualcuno immagina di andare a vela -spaziale, ovviamente, verso Alpha Centauri, più di 4 anni luce da percorrere in una ventina d'anni (è l'idea del miliardario russo Yuri Milner, sostenuta da Stephen Hawking. Il bello delle frontiere dell'universo, per concludere, è che sono sempre in movimento. Questo è il senso del viaggio che alberga nel cuore dell'uomo dalla sua origine, quel viaggio che costituisce l'azione più frequente che compiamo nella nostra esistenza, come diceva il persiano Mani. E noi viaggiamo in noi stessi mentre viaggiamo nelcosmo. L'aldilà dell'uomo non è dunque un'invenzione di Dante e di altri, ma una grandiosa realtà spazio-temporale che si immette nell'oltre limite anche spirituale della storia e della nostra esistenza fisica.
Casalino Pierluigi

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