MARCO CREMONINI BLOG ASINO ROSSO SEGNALAZIONE
Appena ieri Pasquale Nappi aveva denunciato il calo delle immatricolazioni nell’università estense, paventando – di questo passo – per il 2015 la concreta difficoltà di garantire stipendi e attività didattica. Un appello il suo, che sta facendo discutere a tutti i livelli, non solo accademici. «Bisogna comprendere che le prime misure anticrisi da adottare, sono quelle che infondono fiducia nella scuola e riconoscono l’investimento del sapere. Serve un sistema formativo che contempli nuovi strumenti per il diritto allo studio, che rimetta al centro l’istruzione pubblica, in una condizione di equità in cui la porta non sia chiusa in faccia ad alcuno e l’ascensore salga per chi lo merita. La politica dei tagli e della denigrazione dell’istruzione e formazione pubblica, ha quasi raggiunto il proprio obiettivo: indebolire l’università pubblica, come la scuola, e affermare che l’unica strada è l’università privata e quindi per ‘pochi’, lasciando che l’Italia resti lontana dagli standard europei. In una decina d’anni si è azzerato il recupero iniziato con la riforma di fine anni ’90, quando il numero dei diplomati che si iscrivevano all’Università aveva il primato per l’Italia del 70%»... C