Poesia: epifanie oniriche di Paolo Melandri

 
di Paolo Melandri, scrittore, tra gli autori del libro manifesto "PER UNA NUOVA OGGETTIVITA'" (HELIOPOLIS, 2011) e di  "Nell'Anima..." (Moby Dick)
 
"Descrittore è esso stesso cosa tra le cose, come il descritto. Di qui l'epifania onirica, al limite dell'incubo nel secondo testo"
 

Incontro col cerbiatto

 

Il cerbiatto!

Che bell’interno d’antiche foreste

abbonda dentro i bruni occhi innocenti;

e quanta confidenza mescolata

a quanta, quanta attonita paura.

Tesoro inestimabile portato

dalla gracilità miracolosa

dei palchi delle corna: ancora crescono.

Ma nulla arriva mai, nulla mai arriva

all’ignoranza senza possesso

di quella fronte vuota di domande.

 

 

 

Un Unicorno: cosa tra le cose

 

L’Unicorno!

Levò la fronte, il Santo. E, tutt’a un tratto,

cadde dalle sue labbra la preghiera.

E tacito avanzava il favoloso

bianco animale dalle tristi immense

pupille supplicanti di una cerva.

 

L’eburnea leggerezza delle gambe

muoveva in lieve ritmo, in equilibrio:

giù per il manto gli scendeva un lento

riflesso di candore; e dalla fronte

senza pensieri si appuntava – fulgido

come una torre nel chiaror lunare –

l’unico corno. E forse ad ogni passo

lo ergeva sempre più di contro al cielo.

 

Avevano le labbra, tra cinerea

rosea pelurie, un tenue sogghigno,

da cui scattava, più bianco tra il bianco,

il balenìo dei denti. Un aspirare

dalle sue froge, uno sbuffare a tratti…

Ma i suoi sguardi infiniti nello spazio

suscitavano immagini lontane,

creavano azzurri squarci di cielo.

 

 

Paolo Melandri

12/13 maggio 2012