TESI
Dopo una ristoratrice passeggiata fra i freschi viali alberati del giardino in villa è Arianna che tesse il filo delle fonti energetiche traendo lo spunto dalla Centrale a Biomasse di Bondeno.
Il potere cittadino deve orientarsi – ribadisce Arianna – allo studio ed alla progettazione di mezzi idonei a realizzare una costante evoluzione ed una continua emancipazione in campo economico e sociale e cita a tal proposito “ Le magnifiche sorti e progressive “ del Leopardi.
Non si può però procedere sull'auspicata via del progresso senza rendersi conto che oggi, a parte alcuni ben delimitati settori della vita sociale, si opera in modo meccanico e non più manuale e quindi sono indispensabili fonti di energia sempre maggiori, mentre quella petrolifera, attualmente sfruttata, non è infinita.
Perchè fermarsi allora alle delimitate zolle dell'” Hortus Conclusus “, alla pluriennale consuetudine, all'inoperosa staticità dei soliti mezzi nel modo consueto senza ricercare soluzioni, senza associarsi all'approfondimento del sapere scientifico e del perfezionamento tecnologico?
Da queste ricerche – ribadisce la bondenese Loredana – è nato il progetto della Centrale a Biomasse di Bondeno. Questa soluzione è apparsa la migliore per le seguenti razionali motivazioni:
- consente l'uso di combustibili rinnovabili
- non comporta dispersioni perchè è installata in loco
- brucia legno verde, non trattato con vernici o con altri fattori inquinanti
- si intende circondarla con un parco in cui la funzione clorofilliana degli alberi produce l'ossigeno necessario alla vita umana
- produce venti megawatt di potenza, sufficienti ad illuminare settemila appartamenti e ad alimentare macchine industriali ed elettrodomestici.
Ma oltre gli studi scientifici, gli amministratori hanno acquisito l'esperienza della similare centrale di Bando di Argenta precedentemente posta in funzione con positivo impatto scientifico, tecnologico, ambientale finchè però si è continuato a bruciare legno verde cioè non trattato con vernici o altro.
Allora ci chiediamo – dice Ronni – per quali motivi altri Sindaci sono contrari. Hanno prospettato timori per la salute e l'ambiente di Ferrara ( triste primato di tumori in Italia ).
Ma – rilancia Arianna – è ormai chiaro che i problemi di salute insorgono a causa delle industrie chimiche. Lo dimostrano, secondo i più aggiornati referti medici, le morti premature degli operai degli stabilimenti di Mestre e di Ferrara e le gravi malattie degli abitanti più vicini ai complessi della Montedison.
Che “ ci azzecca “ con questo discorso la Centrale a Biomasse di Bondeno?
Perchè altri Sindaci hanno continuato con la tecnica dell'attendismo per poi approvare la Maxi-Centrale Turbogas da ottomila megawatt che disperde parte del gas in atmosfera?
E questi prospettati timori non sono piuttosto frutti, come per il Galileiano Simplicio del principio di autorità ( non era forse contraria alla Centrale a Turbogas anche una parte della stessa maggioranza del Sindaco??) e del conservatorismo con cui intendono regolare se stessi e i cittadini tutti?
Dobbiamo diventare uomini come Polifemo di fronte agli Ulisse delle altre Nazioni?
L'attuazione del progetto di Bondeno ( condotto con studi, ricerche, razionale operatività ) mi sembra analogia degli atti del Buon Governo rappresentato da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Comunale di Siena.
Maria Luisa Poledrelli