Secondo la tradizione è il fantasma del fratello Robert, morto di tubercolosi nel 1787, a suggerire a William Blake (1757-1827) il miglior modo per praticare l’impressione dell’acqua forte in rilievo. William Blake è una vera leggenda. Poeta, pittore, incisore, è considerato uno dei più grandi artisti britannici. Fin dalle scuole primarie i piccoli inglesi imparano la sua ode Tyger o cantano il suo inno Jerusalem. A William Blake, “Genio visionario del romanticismo inglese” è stata dedicata la mostra allestita da Le Petit Palais di Parigi fino al 28 giugno 2009, la prima in Francia dal 1947. Nell’occasione sono state riunite quasi 150 opere tra disegni, scanalature, libri, acquarelli e alte composizioni. Sono stati esposti lavori prestati dai principali musei inglesi e provenienti da collezioni private francesi e americane. Momento di particolare suggestione per pubblico e critica, l’evento ha ripercorso l’esperienza di un artista, la cui fama è stata soprattutto legata alla riproduzione dei versi del “Paradiso Perduto” di John Milton. Le altre fonti di Blake si sono ritrovate puntualmente nella mostra, dai profili gotici di Westmister ai racconti Geoffrey Chaucer, ai quadri allucinati di Fussli. La riscoperta di William Blake è abbastanza tarda. Dopo il lungo oblio seguito alla sua morte nel 1827, la pubblicazione di una monografia di Alexander Gilchrist nel 1863 getta nuova luce sull’opera di Blake, riproponendone il messaggio rivoluzionario. Blake è oggi popolare persino tra pop stars come Patti Smith e Jim Morrison. Alcuni dei motivi di Blake sono, del resto, tatuati sulla schiena di Francis Dolarhyde, il killer psicopatico, protagonista del libro “Dragone rosso” di Thomas Harris, autore de “Il silenzio degli agnelli”. Ammiratori, questi ultimi, certamente imbarazzanti per il genio inglese.
Casalino Pierluigi, 4.012.2009.
http://parigihotel.org/2009/04/10/blake-mostra-temporanea-at-petit-palais/
VIDEO http://dailymotion.virgilio.it/video/x8zgv0_william-blake-le-genie-visionnaire_creation