Net.Futurismo Autopresentazione al Centenario di Torino

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Net.Futurismo: autopresentazione

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Francesca Barbi e Antonio Saccoccio



Il Net.Futurismo è il Futurismo della Rete. O meglio: Futurismo delle Reti.

I futuristi del secolo scorso avevano compreso l’importanza che l’impatto della rivoluzione tecnologica stava producendo sulla sensibilità umana e cercavano di interpretare quel particolare momento storico attraverso le loro riflessioni ricerche azioni nel campo della cultura, dell’arte, della politica, del costume.

Il mondo contemporaneo attraversa un momento altrettanto decisivo. La rivoluzione neotecnologica a cui tutti assistiamo ha nuovamente (e ancora più profondamente) sconvolto la sensibilità dell’uomo. Per questo motivo è necessario un nuovo Futurismo, che sappia indagare le modalità di questa ennesima mutazione antropologica, attraverso un’azione di esplorazione totale (culturale, politica, scientifica, artistica e oltre-artistica) della realtà contemporanea.

Il fine, come fu per il Futurismo del secolo scorso, è quello di condurre una battaglia energica contro ogni forma di passatismo, in qualsiasi campo umano. Alla battaglia contro il passatismo (utilitarismo dogmatismo accademismo sgobbonismo professoralismo) si aggiunge oggi la battaglia al presentismo (immobilismo apatia arrendevolezza divismo arrivismo cialtroneria mediatica), nuova categoria fondata dal Net.Futurismo per indicare le condizioni in cui si trova l’uomo contemporaneo, incapace di elaborare positivamente gli stimoli provenienti dalla rivoluzione digitale. La nuova ondata tecnologica offre quindi oggi la possibilità di utilizzare questa rapida accelerazione per combattere tutto ciò che rende l’uomo opaco passivo rinunciatario utilitarista imitatore schiavo di pregiudizi consuetudini convenzioni sociali.

I nuovi media interattivi, in particolare, permettono una rivoluzione radicale nel campo del sapere. La logica reticolare consente, a partire dal web, di abbandonare finalmente la piramide gerarchica con cui le informazioni fino ad oggi sono state trasmesse e diffuse da pochi centri di sapere al resto della popolazione. Nuove forme di creazione condivisa del sapere nascono spontaneamente ogni giorno sul web e influenzano il modo di interagire ormai di decine di milioni di individui, dentro e fuori dal web.

La rivoluzione nel campo del sapere porterà con sé una conseguenza ancora più decisiva: la rivoluzione nel campo del potere. Poiché il sapere è da sempre potere, giungerà il tempo per la vera democrazia futurista: si arriverà così molto presto ad una retarchia (il potere alla rete, alle reti).

Sorte simile toccherà all’Arte. L’Arte con la A maiuscola è morta con il Futurismo e Dada. Chi prova oggi a tenerla in piedi non merita la minima considerazione. Il sistema dell’arte contemporanea, dai più visto come una perfetta macchina da guerra, è in realtà una gigantesca armata brancaleone: star, aspiranti star, vallette, boss e portaborse tutti meravigliosamente uniti nella più enorme truffa mai messa in piedi nella storia dell’umanità. Il sistema dell’arte è pericoloso ed emblema estremo della vacuofilia contemporanea. La categoria Arte è per questo da abolire.

Ecco. Ci par di sentire i rimpianti morbosi e la disperazione ammorbante dei vecchi padroni del sapere (e del potere).

Politici giornalisti artisti letterati filosofi critici (ma sì, val la pena di citare anche i critici!) old style! La retarchia eliminerà finalmente questa vostra presunzione di sentirvi centro del mondo, vertice della piramide da cui dispensare sciocchezze galattiche protetti dal buon nome dietro cui vi nascondete.

Tutto il sapere a disposizione di tutti. È tempo di azzerare ogni inutile barriera sociale e culturale. È giunta l’ora dell’uomo a mille dimensioni: politico giornalista artista filosofo critico al tempo stesso!


Nota finale preventiva in forma di domanda/risposta per i pochi critici temerari intelligenti (che sicuramente approveranno con entusiasmo unendosi a noi) e i tanti criticastri inetti (che sicuramente inorriditi denigreranno le nostre idee e il nostro coraggio).


Critico: Ma se il Net.Futurismo è contro l’attuale sistema dell’arte, perché partecipa ad eventi espositivi come questo?

Net.Futurismo: Perché il sistema dell’arte ha bisogno del Net.Futurismo per non morire e il Net.Futurismo ha bisogno di entrare nel sistema per distruggerlo definitivamente.

Critico: Quindi giungete anche voi a compromessi con il sistema dell’arte.

Net.Futurismo: Mai. Ogni partecipazione del Net.Futurismo ad un’esposizione o mostra si configura come una sfida al sistema dell’arte, poiché le “regole” del sistema stesso vengono abilmente corrose, manipolate, persino derise. Nessun compromesso, nessuna via di mezzo.

Critico: Mi sembra un’operazione difficile.

Net.Futurismo: Ogni sfida d’avanguardia è difficile. Tutto viene negato. Tutto viene affermato. Ma soprattutto di tutto ridiamo.

Critico: Perché ridete?

Net.Futurismo: Perché siamo vivi.

 

www.netfuturismo.it

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