Gianni Fantoni e John Belushi

gianni_fantoni_x_leo_pulp.jpg* Gianni Fantoni superlativo lo scorso venerdì per la bellissima rassegna di Occhiobello, “Il Teatro Uccide” a cura del creativo Comune e del talentuoso art director Marco Sgarbi, esempio di antenne anche istituzionali appunto propulsive e in sintonia con il mondo contemporaneo. Un Fantoni oggettivamente ora decollato, il miglior erede di Paolo Villaggio. Un tributo al grande John Belushi, dove il cliche già notevole del comico ferrarese doc, tocca inediti vertici a modo suo esistenzialisti postmoderni. Un' autostrada ha – come un super cartoons- il percorso creativo di Fantoni, dalle esilaranti esperienze d'esordio allo Zelic di Ferrara, poi il boom al Costanzo Show, altri shov televisivi o meno, Striscia la Notizia, libri d'area interessanti e gaudenti, fino allo spettacolo su Belushi di sicura audience ulteriore. (Asino Rosso)

da ESTENSE COM

Occhiobello. ... Teatro comunale di Occhiobello, Gianni Fantoni in scena venerdì 18 (alle 21.15), con John Belushi, l’ultima notte. L’attore ferrarese ha debutta con uno spettacolo prodotto dal teatro comunale di Occhiobello, Quinlan e Arkadis e pensato per il trentesimo anniversario della morte dell’artista. Così la presentazione alla vigilia.
“Lo spettacolo che dall’anno prossimo girerà nei teatri d’Italia e che vedremo per la prima volta venerdì – spiega il direttore artistico Marco Sgarbi -, è una nostra produzione, è un modo di investire nel nostro teatro, facendolo conoscere anche al di là dei confini locali”.
Il giorno del suo trentesimo compleanno, Belushi era già una star: aveva recitato in Animal House, la commedia più amata d’America; era l’idolo del Saturday Night Live, lo show televisivo più famoso del paese; e l’album dei suoi Blues Brothers, Briefcase Full of Blues, era in vetta a tutte le classifiche. Nato a Chicago, figlio di immigrati albanesi, da ragazzo il futuro di John Belushi sembrava già scritto e prevedeva un posto dietro alla cassa nel ristorante di famiglia. Da quel punto di partenza, come comico, attore, cantante e personaggio è arrivato a colpire l’immaginazione di un’intera nazione, arrivando a incarnare la gloria e la tragedia del sogno americano. E proprio sulla scia di questa vita vissuta sempre al limite si inserisce questa sorta di catarsi teatrale.
È il 5 marzo 1982. John Belushi sta morendo in una stanza dell’albergo Chateau Marmont di Los Angeles a causa di uno ‘speedball’, un’iniezione letale di cocaina ed eroina insieme. È una notte drammatica che il suo talento riesce a trasformare in un momento leggero, come solo i comici sanno fare anche in istanti impensabili. Forse Belushi è consapevole di quello che gli sta accadendo o forse, come tutti i grandi artisti, si crede immortale. Da sempre ama le sfide pericolose e anche questa volta affronta questa situazione con l’amabile spudoratezza che lo contraddistingue. Fino alla fine non perde occasione di voler essere un comico e, insieme al suo pubblico, rivive l’atmosfera dei suoi migliori shows, attraverso monologhi, dialoghi e l’immancabile musica dei Blues Brothers di cui è stato grande protagonista. Poco per volta tutti gli amici, i parenti, i colleghi e i rivali gli fanno visita, accolti in un grande girotondo onirico di battute e gags, per un’ultima grande rappresentazione, dove il bis, purtroppo, non è contemplato.
Regia di Massimo Navone, musiche Daniele ‘Benji’ Benatti e Stefano ‘Perez’ Peretto, costumi di Elisabetta Gabbianeta.

http://www.estense.com/john-belushi-l%e2%80%99ultima-notte-debutto-per-lo-spettacolo-di-gianni-fantoni-07682.html

www.giannifantoni.it

video http://video.google.it/videoplay?docid=3243654322373203103&ei=qZEwS5r-A5Sm2wKij5yRDw&q=GIANNI+FANTONI&hl=it#