A tutti Voi,
amici vicini e lontani,
che faticate ogni giorno per realizzare gli ideali che vi stanno a cuore,
affinché le Vostre utopie possano diventare una sana realtà,
per un miglioramento della qualità della vita di ogni cittadino del Mondo.
A tutti Voi,
che soffrite per l'indifferenza altrui,
perché c'è sempre il solito furbo che vi spintona per passarvi davanti,
perché vi sentite a volte incompresi, nel vostro talento, arte e professione.
A tutti Voi,
che oramai percepite che tutto è inutile, che non c'è più nulla da fare.
Non abdicate, non abbassate le spalle, rimboccatevi le maniche,
continuate a credere, ad alimentate il vostro progetto.
Perché solo voi avete la chiave per aprire le porte che vi hanno chiuso,
e quando riuscirete a riaprirle, ridatevi subito altri traguardi, altre utopie,
ma soprattutto aprite ad altri il vostro sapere.
A tutti Voi,
auguriamo di diventare veicolo di valori etici,
come i principi universali dell'onestà, della sincerità e del coraggio.
Per un Mondo più giusto, più equo e solidale.
Dove possano scomparire la fame, la sete, la povertà, l'ignoranza, l'egoismo, l'odio, il razzismo, le guerre fra i popoli, spesso dimenticate.
Tutto questo porta inesorabilmente verso la distruzione del pianeta, tramite un uso sconsiderato delle risorse di tutti, che diventano appannaggio di pochi, che si ergono sul piedistallo come popolo eletto, a cui tutto è dovuto.
A tutti voi,
insegnate a tutti gli altri,
che il Mondo e l'Universo appartengono ai bambini ancora non nati.
Noi siamo di passaggio, e dovremmo stare tutti in punta di piedi.
Cercare di utilizzare solo ciò che serve alla vita,
aggiungendo bellezza, e non sottraendola agli occhi di tutti.
Difendiamo ciò che non ci appartiene,
consegnandolo integro e sano ai futuri cittadini,
che un giorno giungeranno per emettere i loro vagiti.
A tutti Voi,
auguriamo Buon Natale e felice anno nuovo,
portatore di tanta salute, prosperità, successo, serenità, e amore,
anche per i Vostri parenti, amici e conoscenti,
in un grande abbraccio globale di Pace.
Vittorio Zanella e Rita Pasqualini del Teatrino/Teatro dell'ES.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...