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Prima Azione Dinanimista D'Annunzio remix

gabriele0001.jpgPIANGE IL CIELO

Remix di Zairo Ferrante de “La pioggia nel pineto”  di Gabriele  D'Annunzio 
 

Taci. Su l'uscio

de la porta non odo

rumori che dici

naturali; ma odo

suoni nuovi

che parlano gocciole e tinniti

lontani.

Ascolta. Piove

dalle nuvole grigiastre.

Piove sulle lamiere

secche e rossastre,

piove sui palazzi

metallici ed irti,

piove sui mirti

dell'insegna del bar,

sulle catene fulgenti

d'anelli accolti,

su i fusti folti

di liquidi aulenti,

piove su i nostri volti

stanchi,

piove su le nostre mani

ruvide,

su i nostri vestimenti

ingrassati,

su i tristi pensieri

che l'anima annega

serena,

su la favola bella

che ieri

t'illuse, che oggi m'illude

o padrone. 

Odi? La pioggia cade

sul solitario

asfalto

con clippettio che dura

e varia nella nebbia

secondo le pozze

più  alte, men alte. (vv. 39)

Ascolta. Risponde

al canto il pianto

delle Madri

che la piovra silenziosa

ricatta,

né  il ciel cinerino.

E il mitra

ha un suono, e il fucile

altro suono, e il pugnale

altro ancora, stromenti

diversi

per innumerevoli morti.

E immersi

noi siamo nell'aria

malvagia,

di giuste genti morenti;

e il tuo volto austero

è molle di lacrime

come quelle mamme,

e i tuoi capelli

brillano come

i laghi ghiacciati,

o creatura risorta

che hai nome

Falcone. 

Ascolta, ascolta. L'accordo

della vile politica

a poco a poco

più  sporco

si fa sotto il pianto

che cresce;

ma un canto vi si mesce

più  roco

che di laggiù  sale,

dall'umida strada remota.

Più  sordo e più fioco

s'allenta, si spegne.

Solo una nota

ancor trema, si spegne,

risorge, trema, si spegne.

Riparte e s'ode la voce dal mare.

Or s'ode su tutta la terra

crosciare

l'argentea pioggia

che spegne

l'ira tramandata

secondo la progenie

più  triste, men triste.

Ascolta.

La figlia della piovra

è muta; ma i figli

dell'uomo ricattato,

il futuro,

cantano in unanime gruppo

mai con voi, mai con voi!

E piove sulla tua tomba

Falcone. 

Piove sulla tua ultima strada

si che par il ciel pianga

per il dolore; non morto

ma d'un tratto fatto vivente

par dal ciel tu esca.

E tutto il tuo canto è in noi fresco

aulente,

ed il cuor nel petto è come spada

intatta,

tra le palpebre gli occhi

son come proiettili in canna,

i denti negli alvèoli

son scintillanti luci di rabbia.

E andiam di strada in strada,

or congiunti or disciolti

(e il tuo ricordo prende vigor

ci allaccia i malleoli

c'intrica i ginocchi)

mai con voi, mai con voi!

E piove sui nostri volti

arrabbiati,

piove sulle nostre mani

serrate,

su i nostri vestimenti

puliti,

su i futuri pensieri

che l'anima schiude

novella,

su la favola  bella

che ieri

t'illuse, che oggi m'illude

e continua

o Falcone. 
 
 
AZIONE DINANIMISTA PER UN 2010-3010

LIBERO DA OGNI SFRUTTAMENTO  E DA TUTTE LE MAFIE: 

Prima, spero di una lunga serie, quest'azione dinanimista mira a sottolineare  uno dei lati oscuri della, contemporanea, società  italiana. Come D'annunzio ed Ermione si trovarono di colpo immersi in una natura viva e nascosta che li avvolgeva e che prendeva forza da ogni loro passo, così noi ci troviamo immersi in una società carica e satura di soprusi e di crimini che prendono forza da ogni nostra azione illegale, anche la più banale.

Ecco che il DinAnimismo invoca  la forza della Poesia (Noi non abbiamo armi ma solo parole ed anima per distruggere i nostri nemici)  per risvegliare le Anime assopite e ferite dalla superficialità, con la speranza che questo risveglio possa portare gli uomini ad unirsi ed opporsi, unanimemente, alla deriva societaria di cui siamo sicuramente tutti spettatori e probabilmente anche fautori auspicando un'era  (2010-3010)  libera da ogni sfruttamento e da tutte le mafie.

Zairo Ferrante (26/12/2009)

P.S.

AUGURI DI BUONI, PROSPERI E LIBERI ANNI FUTURI!!!     

http://dinanimismo.myblog.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=hH9PhdK3mdQ
 

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