Il "comunismo magico" e i "cosmisti" sovietici |
di Giuseppe Vatinno |
Abbagliati dall'ideologia totalitaria imperante nella Russia del loro momento storico, vittime di un quasi-delirio di onnipotenza, ed infine dimenticati, persi fra le pagine violente del ventesimo secolo, i cosmisti russi dimostrarono però una forte sensibilità immortalista e possono essere oggi riconosciuti come atipici antesignani del transumanesimo. Giuseppe Vatinno ne illustra le idee e la storia. |
E' interessante indagare come i principali "ismi"del ventesimo secolo e cioè il nazionalsocialismo ed il comunismo, che -a prima vista- sembrerebbero separati da un'oceano di diversità intellettuale, d'azione, programmatica e politica, siano poi in realtà attraversati da una profonda e carsica vena d'irrazionalismo magico, legata però ad un utilizzo pragmatico della scienza e della tecnologia. |
Del "nazionalsocialismo magico" si è parlato molto a partire dall'uscita dell'opera "Il mattino dei Maghi" di Louis Pauwels e Jacques Bergier, ma rimane tuttora poco noto se non sconosciuto un chiaro interesse che il comunismo sovietico mostrò per una "dottrina" costruita sul mito della scienza e della razionalità, ma anche su elementi caratteristici della cosiddetta cultura magica. |
Ecco quindi che dallo strato del razionalismo positivista emerge un Mao Tse-Tung che si cura con la medicina tradizionale cinese, un Kim Il-Sung che propaga la leggenda della sua immortalità e un Fidel Castro che viene visto -dalla santeria cubana- come la reincarnazione del dio della giustizia, Obatalà, oppure i rivoluzionari teosofi sandinisti. Continua: http://www.estropico.com/id209.htm |