Audio Messaggio del Presidente Berlusconi ai Promotori della Libertà impegnati da oggi nei gazebo
"Tagli ad una spesa pubblica non più sostenibile e un piano di liberalizzazioni rivoluzionario"
Milano, 5 giugno 2010
Care amiche, cari amici che vi fregiate del titolo di Promotori della Libertà e credo che dobbiate convenire con me che è qualcosa che ti fa sentire importante, che ti fa sentire inserito in una battaglia appunto di libertà per la promozione della quale dobbiamo tutti insieme lottare perché, ricordiamocelo, questa libertà è tutti i giorni messa in dubbio dall’oppressione fiscale, dall’oppressione tributaria, dall’oppressione giudiziaria.
Bene, Cari amici, cari Promotori della Libertà,
da oggi vi siete impegnati con i vostri gazebo per spiegare a tutti i nostri concittadini l’importanza della manovra economica che abbiamo varato e l’abbiamo varata anche in ottemperanza a quelle che sono state le richieste dell’Unione Europea.
Grazie per questo vostro impegno, complimenti, complimenti di cuore.
Quanto a questa manovra, era indispensabile mettere subito in sicurezza i nostri conti pubblici e dare un forte segnale ai mercati di quella che è la determinazione del nostro governo di affrontare e risolvere alcuni dei problemi che ostacolano la ripresa della nostra economia che tuttavia, dobbiamo dirlo, alto, chiaro, va meglio di come sostiene la sinistra.
Nel primo trimestre di quest’anno il prodotto interno italiano è stato quello che, in Europa, ha avuto il maggiore tasso di crescita: un più 0,5 per cento contro lo 0,1 per cento della Francia, lo 0,2 per cento della Germania e lo 0,3 per cento della Gran Bretagna.
Questo è un segno indiscutibile che ci stiamo muovendo bene, che ci stiamo muovendo con energia su tutti i fronti.
E, d’altro canto, tutte le autorità monetarie internazionali hanno riconosciuto la tempestività e l’adeguatezza della nostra manovra.
Che è una manovra di 24,9 miliardi di euro, 25 miliardi di euro, che, in due anni, riporterà il deficit sotto il tre per cento del nostro pil che è quanto impongono le esigenze di stabilità del nostro sistema economico.
Spiegando tutta questa manovra sarete in mezzo alla gente e vedrete che stare in mezzo alla gente, sentire il parere della gente sarà interessante, sarà divertente e sarà anche un arricchimento personale.
Torniamo alla manovra. Per realizzare questo obbiettivo di scendere sotto il 3 per cento è necessario primo ridurre la spesa pubblica; secondo è altrettanto importante avviare riforme che possano rendere strutturale questo contenimento della spesa pubblica, che cioè non si esaurisca nei due anni previsti; terzo è necessario rafforzare la lotta all’evasione fiscale che troppe risorse sottrae al nostro erario e costringe i cittadini che pagano le tasse a pagare delle tasse troppo alte.
Altri, non noi, - e sappiamo fin troppo bene chi siano questi altri- di fronte a questa situazione che non è facile certamente avrebbero traccheggiato gettandosi alle spalle questi problemi come, d’altronde, hanno sempre fatto in passato contribuendo così alla crescita del nostro debito pubblico, cioè il debito che oggi noi ci troviamo a dover gestire.
E questa credo che sia proprio una delle differenze che c’è tra noi e loro. Noi non ignoriamo i problemi, noi li affrontiamo convinti che soltanto in questo modo chi ha la responsabilità di governo, una responsabilità datagli dai cittadini, lavora per il bene e il futuro del nostro paese.
Una spesa pubblica che assorbe il 50% di tutta la ricchezza che produciamo non è sostenibile. Non lo era ieri, lo è ancora di meno oggi in un momento come quello che stiamo vivendo, di crisi globale.
Ecco il nostro dna, quello che fa del Popolo della libertà una forza politica assai diversa dai partiti del passato è questo. Partiti, tra l’altro, che con il loro modo di comportarsi, alla ricerca soltanto del consenso, hanno moltiplicato per otto volte il nostro debito pubblico dal 1980 al 1992.
Abbiamo prodotto per troppi anni più debiti che ricchezza, abbiamo fatto più deficit che servizi efficienti, più burocrazia che sviluppo, insomma più parole che fatti.
Ora questa crisi ci impone di dare un taglio a questo tipo di gestione della spesa pubblica e io sono convinto che gran parte dei cittadini, quei cittadini con cui voi in questi giorni vi confronterete, gran parte di questi cittadini abbiano capito l’importanza e il significato di questa svolta che, bisogna ricordarlo come prima cosa, non produrrà nessun aumento della pressione fiscale, nessun aumento delle tasse. Anzi, favorirà la ripresa con una serie di misure che sarà proprio vostro compito illustrare e che vorrei anche qui ricordare sommariamente.
Abbiamo introdotto la di vantaggio per il Mezzogiorno che consentirà alle regioni del Sud di modificare, di ridurre le aliquote Irap fin dove sarà possibile, con un ventaglio di esenzioni, deduzioni e detrazioni per tutte quelle che saranno le nuove iniziative imprenditoriali.
Un’altra innovazione è l’azzeramento della burocrazia in alcune aree del Sud dove chi vorrà aprire una nuova impresa potrà rivolgersi ad un solo sportello dal quale potrà ottenere, in tempo reale, tutte le necessarie autorizzazioni. Sarà il Prefetto a gestire questo sportello, sarà un commissario con speciali deleghe. Comunque invece di andare in non so quanti uffici, uno dietro l’altro, ed avere dei tempi infiniti per poter arrivare ad aprire che so un ristorante o un negozio lo si potrà fare in un solo giorno con un solo interlocutore.
Ci sono poi dentro la manovra vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari per tutte quelle aziende che, come prevede la nostra Legge sullo Sviluppo, possano far parte di Reti di imprese riconosciute e avranno anche dei vantaggi nella richiesta e nella concessione di crediti da parte delle banche.
Come è anche importante, direi, dare corpo a quello che è il contratto di produttività che il lavoratore stipula con la propria azienda, il quale contratto lega gli aumenti retributivi ai risultati dell’azienda e prevede una tassazione agevolata per chi ha un reddito non superiore ai 40 mila euro l’anno.
E poi una cosa importante ed innovativa. Stiamo studiando con il Ministro Tremonti una misura rivoluzionaria, un grande piano di liberalizzazioni, a cominciare dal rafforzamento della libertà di impresa prevista dalla Costituzione, un piano che possa prevedere, per un arco di tempo da decidere, la totale autocertificazione per le piccole e medie imprese e per l’artigianato. Cioè tu apri un’impresa senza chiedere autorizzazioni. Ex post arrivano i controlli e se tu hai osservato le leggi non avrai nulla da temere ma intanto in un giorno ti sei aperto la tua impresa. Il Parlamento potrà ovviamente introdurre delle modifiche in questa manovra ma deve essere anche chiaro però che i saldi di bilancio che sono previsti dalla manovra, cioè quelli che portano un taglio di bilancio di 24, 9 miliardi in due anni, non potranno essere modificati neppure di una virgola.
Intanto, questo è un segnale confortante, ricordo ancora, che la nostra economia mostra segnali importanti di miglioramento che sono dovuti alla ripresa delle esportazioni, alla ripresa della produzione ed anche alla ripresa dei consumi. Quindi noi siamo pronti a confrontarci in Parlamento con l’opposizione. Se verranno dall’opposizione proposte migliorative non esiteremo a tenerne conto. Devo dire però che fino ad ora dall’opposizione sono venute soltanto critiche, accuse, insulti ed è quindi difficile pensare al dialogo a questa stregua. Peccato dico, proprio peccato, perché le sinistre socialdemocratiche in tutta Europa, hanno comportamenti del tutto diversi dalla nostra opposizione e sono orientate, per quanto riguarda le misure necessarie per fronteggiare questa crisi, alla solidarietà con il Governo e alla condivisione.
Cari amici, vi siete quindi assunti il compito di chiarire, di spiegare ai cittadini che a questo tipo di intervento deciso dal governo non potevano esserci oggi alternative per uscire al più presto dalla crisi e puntare ad uno sviluppo rinnovato.
Il vostro impegno sarà ancora più costruttivo se, oltre a diffondere i dati della manovra, vi farete anche promotori, perché no, della riduzione della spesa pubblica anche nelle vostre amministrazioni locali, segnalando le spese inutili, gli sprechi, le spese eccessive e magari anche delle proposte per dare una spinta alla crescita economica.
Solo così tutti insieme potremo contribuire ad un futuro migliore per tutti, ad un’Italia nella quale ciascuno di noi possa vivere nella libertà, con le garanzie che uno stato liberale deve dare ai suoi cittadini anche a riguardo alla tanto vessata questione della privacy, il rispetto della riservatezza della nostra corrispondenza, delle nostre telefonate, è un parte importante del nostro diritto di libertà. Ci stiamo battendo anche per questo e soprattutto direi che ciascuno di noi possa vivere in una Italia dove ognuno di noi possa realizzare i sogni e le speranze che portiamo nel cuore, per noi e per le persone a cui vogliamo bene e per tutti i nostro concittadini.
Quindi ancora a voi grazie per l’impegno che metterete in campo con i vostri gazebo ed aspetto con un’attesa molto forte i risultati che vorrete poi alla fine inviarmi di tutti i cento e cento, mille e mille colloqui che avrete avuto con i nostri concittadini. Quindi buon gazebo e a tutti e a tutti un abbraccio forte, anzi fortissimo.
SILVIO BERLUSCONI
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