Etichette inutili superflue un poco pericolose....

 https://www.nssmag.com/it/lifestyle/39258/croissant-storia-regole-degustazione-tiktok-virale

L'effetto sono sempre i social e la loro stupidita' psicosociale;  parlare di nuve etichette per i croissant. magari buoni socievoli e divertenti, appare ridicolo, sintomo appunto di tontismo sociale, anche pericoloso un poco, in quanto stimola perdite di tempo e energia mentale...Asino Rosso

Croissants, brioches, pain au chocolat, kipferl, cornetti: chiamateli come volete ma anche loro hanno deciso di far parlare di sé. Aleggia il mistero intorno alla loro invenzione: si dice che apparirono per la prima volta nel 1770, in occasione del matrimonio a Versailles tra Luigi XVI e Maria Antonietta e furono ribattezzati croissants, termine derivato della parola "crescent”, mezza luna.  Altre fonti attribuiscono l’invenzione ad August Zang, imprenditore austriaco che nel 1838 aprì una panetteria viennese a Parigi: ai tempi erano conosciuti come Zang’s, nome finito nel dimenticatoio. Ma non loro: infatti, negli anni, sono diventati parte integrante del nostro repertorio culinario in diverse declinazioni e varianti, non solo delle viennoiserie. Nell’ultimo periodo, i profili social dei celebri Cedric Grolet e Amaury Guichon hanno iniziato a sfornare gigantesche opere d’arte, il nostrano Iginio Massari condivide la ricetta perfetta nel caso si volesse replicare ad arte a casa, in Australia l’account Instagram lunecroissanterie conta quasi 350 mila followers e la coda fuori dalla pasticceria non sembra essere da meno.