P.Casalino: Le opere latine di Dante.



---------- Forwarded message ---------
Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>


Dante Alighieri scrive diverse opere in latino, tra le quali le più importanti sono il De vulgari eloquentia, composto tra il 1303 e il 1304, e il De monarchia, che vede la luce in un periodo più ampio: tra il 1308 e il 1318. Il De vulgari eloquentia è un trattato sul volgare illustre e sulle sue potenzialità come lingua letteraria, ma scritto, come è stato spesso detto, in latino per il pubblico erudito a cui si rivolge. Il trattato, incompleto, è composto da due libri, rispettivamente di diciannove e quattordici capitoli. La Monarchia, invece, è un trattato politico sul rapporto tra impero, espressione del potere laico, e papato, espressione del potere religioso, anche se contiene anche spunti di universale indirizzo politico. Sempre in latino sono tredici epistole scritte tra il 1303 e il 1317. Tra queste la più celebre è quella rivolta al Signore di Verona, Cangrande della Scala. Nell'epistola si trovano la dedica del Paradiso a Cangrande e le uniche indicazioni di interpretazione della Divina Commedia lasciate da Dante. Infine si ricordano due Egloghe, componimenti in esametri latini in cui Dante ribadisce la dignità del volgare come lingua poetica. La grandezza di Dante non trova mai abbastanza considerazione e riesce a conservare la sua attualità in modi sempre nuovi. La recente possibilità di riascoltare la voce del Sommo Poeta, tramite un avatar suscitato dall'intelligenza artificiale, rende un tributo fondamentale all'eredità culturale e storica del Sommo Poeta.
Casalino Pierluigi 


--
Roberto Guerra