Passa ai contenuti principali

Sara Gautier, fotografa, tra Sgarbi, Pupi Avati, Club del Rivellino... (intervista di Marco Nava)

* Sara Gautier

 

 

 

 

 

*A cura di Marco Nava


Conosciamo di più Sara Gazzotti in arte Sara Gautier. Sara Gautier è una artista associata al club amici dell'arte di Ferrara da diversi anni, ha esposto molte volte presso la galleria d'arte Il Rivellino vogliamo dare voce alla sua arte con questa intervista e mostrare la sua arte fotografica. Cogliendo l'occasione dell'ultima mostra a cui ha esposto al Rivellino con uno scatto del suo amatissima gatta Colonnello Mic suscitando interesse da parte del pubblico, alla mostra Il gatto e non solo…


Parlaci di te Sara Gautier.


Il mio bisnonno era un bravissimo stimato fotografo. Aveva due studi, uno a Rovigo e Bologna. Nessuno della famiglia ha continuato la sua arte… ma poi sono arrivata io. Devo aver preso la sua vena artistica. Sta di fatto che ho cominciato da piccolissima a ritagliare foto e immagini che mi colpivano trovate sui giornali. Ho cominciato a fotografare con una polaroid e una macchina fotografica analogica. Fino ad arrivare ad acquistare una reflex. Sono nata a Ferrara ma la fotografia mi ha portato a Sestri Levante in Liguria, oltre ad essere socia Fiaf ho fatto diversi corsi professionali e ho collaborato con uno studio fotografico del posto.

Sono iscritta al Club amici dell' arte di Ferrara, dove spesso espongo le mie opere. Ho vinto dei concorsi legati alle manifestazioni della mia città. Sono stata fotografa ufficiale del Buskers Festival, Internazionale e Ferrara Film Festival che unisce un'altra mia grande passione che è quella per il cinema. Sono stata fotografa di scena sul set dell' ultimo film di Pupi Avati:" Lei mi Parla Ancora". Ma la mia più grande soddisfazione è stata quella di essere stata selezionata su migliaia di candidature dal critico d' arte più esigente, Vittorio Sgarbi, ha scelto un mio scatto per la sua ultima mostra :" Paesaggio Italiano – Infinito tra Incanto e Sfregio".

Una mostra fotografa che si è tenuta dal 1 dicembre 2019 al 12 luglio 2020, presso il Museo Civico Villa Colloredo Mels a Recanati ; Con tanto di catalogo con la sua recensione. Il mio scatto si intitola : "Vite appese a un filo".

Il mio vero nome è Sara Gazzotti ma ho scelto un nome d'arte Sara Gautier. Sui social e Linkedin ho ben appunto il nome d' arte.


Domanda 1: secondo te tra digitale e analogico come ha cambiato la foto oggi: Tu quale dei due metodi preferisci?

Foto analogica : Quando si scatta in analogico hai un rullino con scatti limitati, non puoi permetterti di sforare... quindi le foto sono più mirate e studiate. Ti insegna a valutare prima di scattare. L' emozione di quando le sviluppi è qualcosa di unico e straordinario. L'immagine ha toni e contorni temperati. La "pasta visiva" è morbida. Sviluppi particolari capacità tecniche e sensibilità. Pero' una foto sbagliata è molto difficile da "recuperare". Ha tempi di realizzazione più lunghi e più passaggi di lavorazione.

Foto digitale: Con il digitale sono interminabili gli scatti... puoi vedere subito come sono venute... con la post produzione le puoi modificare come vuoi. Tutto più tecnologicamente freddo ma immediato. L'immagine è formata da pixel. Ingrandendo molto l'immagine c'è una maggiore perdita di qualità. La foto digitale rimane qualcosa di incorporeo finché non la stampi. E' un'immagine spesso "ultra definita" con contorni nitidi (la nitidezza non è un valore in assoluto). Non bisogna però dimenticare che anche le foto analogiche quando fanno il loro ingresso nel web vengono in qualche modio digitalizzate (tramite scansione) e quindi vengono anch'esse assoggettate alla texturizzazione di pixel. Sono due mondi diversi ma non in conflitto quindi mi avvalgo di entrambi. Per quanto usi di più il digitale... Il fascino della pellicola e della camera oscura non sono riproducibili. Il mio cuore è vintage, credo di essere nata in un epoca sbagliata. Amo il bianco e nero.


Domanda 2: Secondo te come deve essere la foto perfetta?

La foto perfetta deve riuscire a trasmettere emozioni a comunicare qualcosa, esattamente come fosse un dipinto. È tutta una questione di luce.. cuore e occhio molto attento a tutti quei dettagli che a molti sfuggono. Bisogna poi metterci anche un pizzico di fortuna per essere nel posto giusto al momento giusto. Catturare un momento casuale colpisce molto. Ma adoro anche costruire un' immagine con la massima attenzione .


Domanda 3:Oggi quali sono le problematiche e gli ostacoli per emergere come artista (fotografa) hai giorni nostri?

Essere artista è sempre stato complicato... come se le tue opere non avessero un "prezzo"... un conto è quando si fa un servizio fotografico per un matrimonio o un ritratto. Ma quando si tratta di voler vendere un tuo scatto è più difficoltoso. Ma sono sempre stata di indole ottimista, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno! Anche di fronte alle avversità bisogna avere la capacità di saper superare gli ostacoli. L' importante è distinguersi sempre avere degli obbiettivi prefissati e sentirsi come se il meglio dovesse ancora venire.


Info

https://www.facebook.com/Sara.Gautier18


Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...