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Grande Spal ma si arrende alla Dea Atalanta, da 2-0 a 2-3...

 di Marco Cremonini

Peccato, davvero un peccato l'ouverture del nuovo campionato di Serie A contro la pur "Champions" Atalanta "Dea" di soprannome e probabilmente di fatto.  Una grande Spal  dopo neppure 30'  va sul 2-0: Di Francesco, sostituto del'ex Lazzari decollato a Roma con la Lazio- e prossimamente in nazionale..- subito in goal su sublime assist di Petagna che poi raddoppia su fantastica azione di Igor dalla sinistra,  condizionando in modo quasi decisivo- e clamorosamente- la partita.  Berisha dal canto suo si dimostra già portiere  di livello internazionale, tutto insomma lascia prevedere comunque un risultato finale positivo.
Poi la Spal si sfila, l'Atalanta torna alla grande già prima dell'intervallo, 1-2, finisce il primo tempo così, la Spal ha un ultimo sussulto ma Valoti  da pochi passi è fermato di testa dal numero 1 dell'Atalanta.
Secondo tempo, tutto da.. Champions, per la Dea, la svolta al 10' con l'ingresso di Muriel. che con due reti facsimile, dopo altre prodezze di Berisha e una traversa, da fuori area centrale, colpevolmente non marcato, capovolge la partita. 
Ripetiamo, un peccato: ottima Spal comunque, da quasi zona Uefa.., ma 0 punti e in Serie A, anche contro le grandi,  farsi rimontare e perdere da un 2-0  è inaccettabile. 
Si dice, manca un difensore centrale sulle palle alte, ma in realtà, il problema sono i limiti soliti di Semplici, pochi perché è un allenatore da Uefa sul serio, tuttavia i soliti bachi: come nella scorsa stagione, certe punte "fuoriclasse" avversarie  vano marcate a uomo e non a zona e incomprensibile anche certe scelte tecniche: la Spal ha in organico la miglior punta proveniente dalla Serie B, un certo Moncini, giovane,  reduce da molti goal in poche partite (se non erriamo una quindicina in 20 partite) ma  Semplici non lo vede. 
Sul 2-3, perché il pur glorioso Floccari in campo e non questo talento ? E lo stesso Jankowic, altro talento, con la Spal nel secondo tempo con le pile scariche?
Peccato, anche se è una ottima Spal, con il brasiliano Igor, talento degno di altri palcoscenici, entusiasmante.
 

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