Passa ai contenuti principali

VIDEO: MATTARELLA VISITA LA COLLEZIONE DELLA FONDAZIONE ROMA (Mimmo Centonze)


From: MIMMO CENTONZE - (Ufficio Stampa) 




MATTARELLA VISITA LA COLLEZIONE D'ARTE

DELLA FONDAZIONE ROMA

CHE ESPONE UNA GRANDE OPERA DI CENTONZE


La Collezione d'arte della Fondazione Roma è stata definita
"la più grande collezione dal '400 ad oggi"

 

Guarda il video della visita del Presidente Sergio Mattarella
alla Collezione d'arte della Fondazione Roma
che espone una grande opera di Mimmo Centonze

LA NOTIZIA
 
ROMA - L'opera "Capannone" del Maestro Mimmo Centonze è entrata a far parte della prestigiosa Collezione d'arte della Fondazione Roma, la Pinacoteca definita dal Prof. Emmanuele Emanuele "la più grande collezione dal '400 ad oggi".

Il grande dipinto di tre metri dell'artista è esposto nella sede permanente della collezione ovvero Palazzo Sciarra, lo storico edificio che si affaccia su Via del Corso a Roma aperto gratuitamente al pubblico (accedendo da Via Marco Minghetti 17).

La Fondazione Roma, nel corso degli anni della presidenza del Prof. Emanuele e per sua forte determinazione, ha raccolto una importante e prestigiosa collezione di opere d'arte che abbracciano il periodo storico-artistico di ben sei secoli, dal XV al XX. Le opere ripercorrono le fasi salienti dei diversi periodi storici e alcune correnti artistiche grazie alla presenza in collezione di nomi illustri quali: Venusti, Ciampelli, Vignon, Baciccio, Andrea Pozzo, Batoni, Corvi, Van Bloemen, Panini, Jan Miel e Zuccarelli, sino ad arrivare ai giorni nostri in cui imponenti spiccano le opere di Lucio Fontana, Mario Schifano, Agostino Bonalumi, Enrico Baj, Roberto Crippa, Gianni Dova, e si conclude con artisti dela Transavanguardia quali ad esempio: Sandro Chia, Mimmo Paladino e Nicola De Maria

L'opera "Capannone" di Mimmo Centonze, esposta nella collezione della Fondazione Roma insieme alle opere di grandi maestri del passato e contemporanei, nella sua essenzialità compositiva ben rappresenta l'essenza stessa delle opere dell'artista dedicate al tema dei capannoni. Il dipinto è infatti costruito essenzialmente sull'uso di due colori principali: un rosso infuocato ed energico e il giallo della luce, materico e tanto palpabile da sembrare reale, che irrompe all'interno del capannone. La stessa essenzialità caratterizza anche i due cumuli di ferro vecchio, di colore bruno, sui quali si intravedono solo dei barlumi arancioni che si mescolano alla materia abbandonata. La quantità di colore utilizzato da Centonze per rappresentare la luce è impressionante: in alcuni punti della superficie pittorica supera i tre centimetri di spessore.

Il dipinto fa parte delle prime tre opere di tre metri realizzate dall'artista ed esposte in occasione della significativa esposizione monografica "Mimmo Centonze", organizzata in collaborazione con la Fondazione Roma, curata e presentata da Vittorio Sgarbi nel 2012 a Palazzo delle Esposizioni di Roma, nella quale sono stati tracciati dieci anni di sviluppo, dal 2002 al 2012, di un energico percorso artistico che parte dagli intensi ritratti, realizzati con eccezionale acutezza e vigore, e dalle maestose eppure intime figure ritratte nello studio dell'artista, fino ad arrivare ai grandi spazi luminosi dei capannoni e dei monocromi ad essi ispirati, sorprendenti e mistiche intuizioni luminose che protendono al divino.

Il 22 settembre 1969 lo storico edificio di Palazzo Sciarra (costruito nel Medioevo dai Colonna sui resti dell'acquedotto della Vergine e passato tra il Sei e il Settecento al ramo dei Colonna di Sciarra) fu venduto alla Cassa di Risparmio di Roma, che possedeva anche una collezione di opere d'arte, il cui nucleo originario risaliva al patrimonio storico del Monte di Pietà, di cui la banca era idealmente l'erede. Quando la Cassa di Risparmio è confluita in Unicredit, il Prof. Emanuele è riuscito a farsi lasciare in fondazione un piccolo nucleo di dipinti antichi, intorno ai quali ha costruito negli ultimi vent'anni una quadreria che ora conta circa 350 opere, dal Quattrocento a oggi.

Dice che la creazione di una pinacoteca da aprire gratuitamente al pubblico è uno dei suoi tanti sogni. "Dalla vita ho avuto tutto - racconta il Prof. Emanuele - addirittura molto di più di quanto speravo. Oggi è arrivato il momento di restituire agli altri". Aspira a realizzare quello che lo scrittore André Malraux aveva preconizzato mezzo secolo fa: "La grande sfida del nostro tempo consiste nel mettere a disposizione del pubblico le opere d'arte finora in possesso di pochi privilegiati". 


In allegato:
- L'opera "Capannone" di Mimmo Centonze esposta a Palazzo Sciarra nella Collezione della Fondazione Roma
- Il logo della Fondazione Roma
Copyright © 2018 Mimmo Centonze, All rights reserved.
Ricevi questa mail perché sei iscritto alla newsletter di Mimmo Centonze

Our mailing address is:
Mimmo Centonze
Via della Croce 51B
Matera, MT 75100
Italy

 

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...