Il secondo Rinascimento di Ariosto si svela a Ferrara | estense.com Ferrara

Il secondo Rinascimento di Ariosto si svela a Ferrara | estense.com Ferrara: 'Ludovico Ariosto e il secondo Rinascimento a Ferrara. La cifrematica, la dissidenza. Le donne e la scrittura' è l'accattivante titolo della conferenza di Fabiola Giancotti che si terrà giovedì 26 ottobre alle 20.45 presso la Sala Alfonso I d'Este del Castello Estense. All'incontro, a ingresso libero, interverrà anche Panteha Shafiei. Con Leonardo e Machiavelli, Ariosto scrive il testo della modernità. Nei suoi scritti, Ariosto dà un contributo alla poesia, alla politica, alla diplomazia, al digitale, al video, al corpo e alla scena della parola. L'Orlando furioso è un'opera libera, leggera, anarchica, con cui il poeta di Ferrara inventa il romanzo, racconta la vita, le donne, l'amore, la sessualità, mette in gioco una narrazione che si serve dell'umorismo, della satira, della favola. E lascia inevitabile l'equivoco, strutturale la menzogna, indissipabile il malinteso. La trama della sua opera è sempre nuova e gli eventi narrati sono imprevisti, irripetibili, mai dati, mai fatti, mai



Nota di R. Guerra   Negli anni circa '80 una meteora ammaliante attraversò dalla porta principale e in primo piano la cultura italiana a partire da Milano. Parliamo del noto, all'epoca, Armando Verdiglione, seguace del grande Jacques Lacan e suo in certo senso messaggero nel climax intellettuale dell'epoca in Italia.  Poi ci furono gravi problemi per l'impresa culturale di Verdiglione e simpatizzanti.  Del suo discorso una tantum appaiono ancora segnalazioni sui media, ma Verdiglione e le sue "teorie" sul cosiddetto Secondo Rinascimento, all'epoca, piaccia o meno, molto interessanti e certamente d'anticipazione futuribile, si sono perse in certe oblio: Questioni extraculturali, denunce e condanne anche - se non andiamo errati - per supposti plagi di cosiddetti pazienti  hanno bannato o quasi la psicanalisi postlacaniana di Verdiglione.  Chi è informato sa comunque che il discorso editoriale inaugurato sempre da Verdiglione a suo tempo, la casa editrice Spirali e in misura minore le dinamiche divulgative e conferenziali (sempre nell'età d'oro note come veri e propri eventi, ricordiamo personalmente sue conferenze a Bologna stracolme e in un paio di occasioni anche a Ferrara, ma in tutta Italia) in effetti testimonia tutt'oggi una certa continuità. Ad esempio Spirali pubblicò e pubblica ancora spesso autori noti anche a livello internazionale, ad esempio il noto psicanalista T. Szasz e un certo Jacques Attali, consigliere persino in certo modo del premier attuale francese Macron, solo due nomi in una schiera di Intellighenzia internazionale notevole.  Sul piano "clinico" culturale e strettamente tecnico, pur in un discorso sempre complesso e spesso anche diversamente criptico, la non scuola di Verdiglione ha poi sviluppato la cosiddetta e discussa (per certa sua forse ulteriore cripticità seppure ancora interessante) Cifrematica, amplificando certo focus originario: ovvero gira e rigira la fondazione culturale di una sorta di psicanalisi culturale dell'era informatica con - e questo da sempre - un ritorno epistemico e conoscitivo fin dal grande Rinascimento italiano. Ricordiamo tra i numerosi e sempre complessi libri di Verdiglione un saggio tutt'oggi molto intrigante su Leonardo da Vinci.  Insomma, il focus stesso su Ludovico Ariosto, oggetto della conferenza in questione, è perfettamente coerente con il registro di sistema della psicanalisi verdiglioniana postlacaniana originaria. Anzi, controverso o meno, bisogna pur dirlo, storicamente il discorso del secondo rinascimento, come già accennato, è stato assai anticipatorio sulle stesse ciberculture contemporanee. Molte riflessioni attuali in generale furono anticipate da Verdiglione.



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