di R. Guerra
Ieri 17-10 (almeno noi ci ricordiamo cosi fino a pochi anni fa..) era la data almeno simbolica del centenario della rivoluzione d'ottobre del compagno Lenin che ha condizionato nel bene e nel male il Novecento intero e tutt'oggi sul piano psicosociale e intellettuale, nonostante la fine del comunismo storico e di quell'utopia. Abbiamo aspettato a scrivere su questa non banale ricorrenza in quanto proprio ieri siamo rimasti assai perplessi. Non abbiamo notato incredibilmente particolare attenzione sulla memoria dell'evento nei media italiani, tanto meno in Google News, almeno nelle principali segnalazioni. Immaginiamo qualcosa nei residui giornali tardocomunisti tipo Il Manifesto, forse qualcosina sui principali media italiani, ma questo centenario della rivoluzione d'ottobre sembra scomparso dalla storia!
Visti i tempi e magari certe teorie relativamente fantastoriche ci è venuto in mente Matrix. Possibile che la matrice sia già in corso e quindi tutto si spiega? Scherzi (relativamente a parte) la rivoluzione d'ottobre fu l'anno zero di una grande utopia modernista: il divenire storico ha dimostrato impietosamente il fallimento dell'utopia marxista e poi leninista e del cosiddetto Uomo Nuovo socialista, il grande sogno proletario. Ma come Gesù Cristo c'entra poco con l'Inquisizione e la storia reale della Chiesa di Roma, tutt'oggi anche una diversamente Fake News, tale banale criterio storico vale anche per Marx e molti protagonisti dell'utopia comunista (parzialmente anche lo stesso Lenin che guidò in primis la rivoluzione ma scomparse appena pochi anni dopo, 1924, dando via libera alla degenerazione irriversibile di Giuseppe Stalin, come noto).
Questa banale riflessione storica vale anche e di più in certo senso per le avanguardie russe cubofuturiste, suprematiste, costruttiviste artistiche (Majakowski, Tatlin, Malevic, Esenin e tanti altri) che rivoluzionarono l'arte e in questo caso, pur macchina anche politica consapevole e dichiarata, in genere senza alcuna degenerazione.
E anche per certo progresso scientifico e culturale, indubbio, dalla celebre astornautica russa , ma anche a discipline nuove culturali come la linguistica e la cibernetica e la stessa semiotica, Sluckin e Lotman ad esempio a parte lo Sputnik, Ciolkowsky e certo almeno sotterraneo Cosmismo russo...
Non ultimo, nel divenire storico a suo tempo contemporaneo e poi successivo fino al duemila quasi, il socialismo cosiddetto scientifico e poi metapolitico e insomma sempre utopico di tanti altri esegeti e intellettuali e artisti progressisti, resta memoria rivoluzionaria, sempre registro di sistema in sé per qualsivoglia ipotesi di neoprogressismo 2.0, ovviamente svincolato per sempre da qualsivoglia nostalgia del comunismo storico.
Come abbiamo anche scritto in alcuni saggi (Divenire 4 Superare l'Umanimo, Autori Vari, a cura di R. Campa e l'AIT; Gramsci 2017, Armando editore, 2014, ecc.) certa analisi psicosociale, diversamente antropologica, tecnologica o cibernetica ante litteram di Marx e i suoi migliori in certo modo diretto o laterale "seguaci") l'utopia socialista resta tutt'oggi propulsiva in quanto anche incompiuta per qualsiasi ipotesi di società (si intenda bene e letteralmente) società postcapitalista evoluta e progressista appunto dell'età informatica e tecnoscientifica attuale in definizione.
Ritornando al punto di partenza mediatico che ha rimosso, riassumendo, il centenario della rivoluzione d'ottobre, anziché Matrix, viene da pensare a cause comunque sorprendenti (si veda anche link laterale di Repubblica del giugno scorso): a parte il fatto anche della data più o meno storica reale (novembre! e non ottobre, secondo il calendario giuliano in vigore all'epoca in Russia, 26-27 ottobre), per vie anche criptiche la rivoluzione d'ottobre è diventata politicamente scorretta in quanto certo zeitgeist del tempo , in nome poi di certo Umanesimo d'accatto sostenibile o paradossale ecoluddista tacito - ché poi certo misconosciuto Totalitarismo attuale finanziocratico.., odia il progresso e il futuro? Il nostro tempo è già defuturizzato ai confini persino della realtà?