2017+: 25 Aprile? Meglio l'11 9.....

 

 

Albert Einstein, a suo tempo, immaginò per l'avvenire in ambito religioso... la nascita di una nuova religione cosmica per superare i limiti e gli anacronismi delle divinità tradizionali, al passo con la nuova era della scienza e della conoscenza. Le grandi religioni solo con tale nuova visione evolutiva  potrebbero sopravvivere, relativizzandosi, in senso biofilo e non come zavorre e inerzia ancora pericolose (non solo psicologicamente come purtroppo dimostra l'Islam ancora teocratico e medievaleggiante), memorizzando per il presente le intuizioni simboliche e eventualmente storiche che le caratterizzano in senso ancora vivente e vitale.

Sarà questo anche il destino, prima o poi, delle grandi "liturgie" laiche come il 25 aprile che tutt'oggi è celebrato in modulazioni ormai antistoriche e retoriche, a una dimensione ed ideologiche: quest'anno poi una breccia con la nota polemica tra ANPI nei fatti meramente virtuale e il popolo ebraico di Israele ha svelato tale pseudostoria che soprattutto in Italia si vuole ancora inculcare nei neuroni dell'era digitale (e dei nativi digitali) per i quali il 25 Aprile equivale semplicemente all'altro rituale dell'unità d'Italia o delle stesse guerre d'indipendenza.  Nel 2017, dopo Internet e la stessa storiografia contemporanea, non ha più senso la divinizzazione dogmatica della Resistenza stessa, il mito antifascista: nessun chimico celebra il rito dell'antialchimia  e nessun astronomo quello dell'antiastronomia, semmai è più verosimile celebrare, in questi nostri tempi orwelliani, l'antipolitica!

Tale nuova prospettiva non significa abolire il 25 aprile ma ridare davvero vitalità alla Resistenza non esorcizzando le tante ombre che appunto la storiografia non ideologica dopo soprattutto figure come E. Nolte e l'italiano R. De Felice, oggi dimostra con molta "verosimilità".  Il fascismo italiano ad esempio non fu il male assoluto nel ventennio globale (tranne per l'alleanza disgraziata con Hitler), al contrario del nazismo ma anche del comunismo non solo sovietico... Il PCI italiano ad esempio fu una parziale eccezione rispetto al totalitarismo comunista internazionale, ma appunto solo parziale: i partigiani non combatterono, come poi la stessa Armata Rossa sovietica al fianco degli alleati (ma solo dopo la campagnia di Russia del Fuhrer, prima erano quasi alleati  Stalin ed Hitler- così iniziò la seconda guerra mondiale...) solo per la liberazione dal nazifascismo cosiddetto, ma anche per la dittatura comunista prossimo ventura, ingenui anche i comunisti e i partigiani rossi italiani.  Giustizie sommarie stesse partigiane in Italia, ben oltre (nessun moralismo) legittimi affettivi storici entro certi limiti eccessi, sono fatti non revisionismi storici, senza neppure scomodare le foibe...  di Tito!  Addirittura gran parte del ventennio fascista salvò l'Italia, se negli anni 20 avessero prevalso i comunisti ingenui, dal giogo sovietico ante litteram..., l'Italia sarebbe stato uno dei primissimi satelliti di Stalin e l'Urss e Gramsci stesso ed altri avrebbero inaugurato i gulag...  come internati in Russia!

Insomma, meglio ormai celebrare semmai l'11 9, alla luce delle priorità anche simboliche del nostro tempo con l'Occidente ostaggio dell'Islamismo radicale, vero e proprio, piaccia o meno scontro di civlità, tra l'era della scienza e quella ancora teocratica medievale che l'Islamismo vuole imporre in Europa e non solo, dopo la necrofilia conclamata tragicamente appunto con gli attentati  delle Torri Gemelle ad opera di Osama Bin Laden e il radicalismo islamico.  L'11  9  non sarebbe uno stanco e fisiologicamente per le generazioni del presente rito senza e per forza (la storia e il tempo hanno le loro leggi naturali)  passione e emotività come il 25 Aprile (soprattutto se retorico e pseudoscientifico) ma- vista la persistenza ancora più drammatica alla luce dei fatti e della storia recente e persino delle cronache purtroppo-  materia e memoria vivente, la miglior memoria per il futuro anche immediato: ricordarsi la minaccia attuale alla Civiltà democratica e scientifica, ovvero, piaccia o meno, parliamo di fenomenologie collettive e non di caccia all'uomo  ad personam, di grandi numeri, ma bastano dei meri virus per uccidere organismi interi..., l'Islam radicale.

Almeno, visto certo andazzo eurabico, suicidalmente favorito del mito dell'Europa e dalla mitologia stessa dei migranti tutti santi e poveracci presunti da salvare, fino a quando nel nostro tempo sarà possibile, prima del neomedioevo inquietante e già cominciato