Mai fidarsi dei preti (o ex preti)....

Di Mary Blindflowers©


Questa è la storia vera di un libro che deve ancora nascere e nascerà nonostante ci siano persone che hanno interesse a che il libro non venga mai pubblicato. Si tratta di un saggio divulgativo dal titolo "Il dio mangiato". Ebbene l'idea per questo lavoro mi viene fin dal 2013 quando un ex prete, Mario Lozzi mi manda tramite mail una serie di testimonianze vere, scritte da lui, su quello che ha visto e che accade all'interno delle curie. Ho raccolto tutte le sue testimonianze (di cui ho conservato le mail), le ho integrate con le mie ricerche e in poco meno di un anno è nato "Il dio mangiato", un libro denuncia su nuove e vecchie inquisizioni, e sulla verità all'interno della chiesa cattolica. 

Mario Lozzi è sempre stato entusiasta dell'idea. Dopo che ho scritto il libro integrando le mie ricerche con le sue testimonianze e notizie, mi manda questa mail.
Era esattamente il 12 agosto del 2015, testuale:


"Stanotte ho finito di leggere il saggio e volevo esprimerti la mia ammirazione per la genialità con la quale hai combinato gli incastri tra le nostre composizioni. Mi è piaciuta tanto la tua ricerca tra le varie tematiche come al solito minuziosa e profonda. Da vecchio e quasi cadente, mi sono sentito in un certo senso protetto dal tuo potente germogliare...".

Tutto bene dunque, dobbiamo trovare un editore. Dopo quasi un anno lo trovo. Nettarget, nella persona di Cosimo Dino-Guida che legge il libro, gli piace e lo vuole pubblicare. Lozzi è contento, io sono contenta, l'editore pure. Faccio la copertina e mandiamo in tipografia.

C'è un ma.

Lozzi cambia improvvisamente tono e idea mentre il libro è in tipografia!

Fino a ieri l'idea di un libro denuncia lo entusiasmava, e anche all'editore ha comunicato di volere il suo nome in copertina assieme al mio, dato che le testimonianze e le notizie erano anche sue. Per un anno ha detto sempre sì.
Ma a un mese dalla stampa tutto cambia e dopo aver scritto che non l'avrei citato (il suo nome è in copertina accanto al mio, quindi l'accusa è ridicola), scrive: