*Umberto Bianchi, Il fascino discreto dell'Occidente. Spunti per una storia del pensiero non conforme dall’antichità ad oggi - La Carmelina, Ferrara-Roma, 2014"...... Sabato 8 Febbraio, alle ore 16.30, a Roma, presso l'Universale, in via Caracciolo n.12, Umberto Bianchi presenta il proprio ultimo lavoro,"Il fascino discreto dell'Occidente...". Introduce e modera Giovanna Canzano. Seguirà dibattito e rinfresco.
" Ho già avuto modo di dire che, se dovessi riscrivere questo testo, lo farei in modo differente, integrando, togliendo e limando. Ma, proprio per tener fede all’idea di un sapere inteso come un processo in itinere, in veste di vero e proprio viaggio, dalla valenza di un’Odissea nei meandri del sapere, ho deciso di lasciare il testo così com’è, frutto di appunti, di improvvise intuizioni e di elaborazioni effettuate sull’onda delle emozioni e del sentire del momento, sgorgate lì per lì dall’anima, in modo confuso, irrazionale ed intuitivo come una poesia. E non per caso, visto che chi scrive è anche, e prima di tutto, un poeta..." UMBERTO BIANCHI
....La reductio del sapere filosofico a puro accademismo, operata negli ultimi 100-200 anni dagli Herr Doktor hegeliani e tanto caldeggiata dalla novella scienza sociologica di August Comte, attraverso una rigida specializzazione del sapere, ha danneggiato e non poco il sapere filosofico, passato da forma di sapere universale ad arida scienza confutativa per dottorandi. Al di là di tutto, lo spirito di questo testo è quello di una ricerca sulle molteplici contraddizioni che, dell’Occidente fanno un vero e proprio affascinante “unicum”, animato da un’insanabile dualismo, tant’è che non è improprio parlare di una vera e propria “schizofrenia culturale” che lo caratterizza sin dai suoi esordi, così come abbondantemente dimostrato nel testo.
Difatti, con l’andar del tempo, ad ogni grandiosa e totalizzante confutazione, se ne accompagnerà una di segno opposto e contrario, che ne andrà però integrando e compenetrando il cammino in un crescendo. Certe discrepanze sorgono sin dall’inizio del cammino del pensiero occidentale, prendendo spunto dall’irrompere sullo scenario del pensiero di nuove ed inusitate categorie di pensiero quale Essere e Divenire, Dualismo ed Immanentismo, Razionalismo ed Empirismo e via discorrendo in un crescendo che, negli ultimo duecento anni darà luogo ad un insanabile conflitto tra sensibilità, impostazioni di pensiero e visioni del mondo opposte.
Tutto questo a dimostrazione del fatto che la filosofia, intesa nell’accezione di “scientia scientiarum”, scienza universale, “summa” di tutte le forme di sapere, andando ad analizzare l’essenza ultima della realtà, al di là di qualsiasi assioma religioso, scientifico o di qualunque altra natura, ci permette di conoscere la realtà e perciò stesso di dominarla. Quindi essa rappresenta il miglior strumento per operare quella tanto agognata e necessaria mutazione genetica dei parametri culturali dell’occidente odierno, di gramsciana memoria, da cui si deve giuocoforza partire, se il fine è quello di creare una concreta risposta politica in grado di scardinare l’infernale meccanismo della Dittatura Globale che sta portando a rovina, morte e miseria il mondo intero.
Tutto all’incontrario di quello che oggidì le varie cadreghe di accademici a pieno servizio del “politically correct”, vanno propalando, finendo con il ridurre la filosofia a vero e proprio sterile contorsionismo mentale. Può sembrare strano, se il libro si apre analizzando una delle questioni principe della filosofia teoretica, ovvero il principio di non contraddizione, tutto imperniato sulla valenza che si vuole conferire al termine “Essere”. Potrebbe sembrare un altro di quei contorsionismi mentali a cui abbiamo poc’anzi accennato, magari avallato e messo spropositatamente in risalto, da qualche ammuffito “Herr Professor” hegeliano-progressista. Ma non è assolutamente così. Esiste una strana e quasi misconosciuta correlazione tra le parole e la realtà. In autori come Heidegger, tale relazione era già stata portata alla luce, riponendo nella linguistica e nella poetica, la speranza di un contraltare all’inarrestabile avanzata della Tecno Economia che annulla e depriva di senso qualsiasi costruzione concettuale. Ma prima ancora, a parlarci in questo senso, è il linguaggio del mito.
Secondo il trattato egizio di teologia menfita, a creare il mondo sarebbe stato Ptah, con la propria parola vivificatrice. Senza accorgercene, la filosofia finisce con l’assumere una valenza teurgica; da quegli strani concetti, da quelle elaborazioni, molto spesso simili a misteriose formule magiche, derivano fatti di secolare gravità che cambiano il corso agli eventi del mondo.
Se gli antichi egizi, intimoriti dalla costante minaccia del Serpente-Caos Apophis, vivevano cercando certezze in una meticolosa ritualità, l’uomo odierno, disperso quel senso dell’Essere, quella pienezza ontologica che ne faceva un’individualità in armonia con il cosmo, vive la propria esistenza cercando di frapporre tra sé e la presenza del Nulla, un mondo di apparenze e parole, ma che sinora non ne hanno risolto quel problema di essenziale contraddittorietà, connaturato alla radice stessa dell’Occidente ed in questo testo ampiamente sottolineato.
Resta l’inquietante immagine dell’uomo odierno, in precario equilibrio tra il frastuono di una civiltà ed il Nulla, accompagnata dall’interrogativo sul destino di questa stessa civiltà, portata alla sbaraglio da un modo sbagliato di intendere la Modernità e di cui, forse, un modo “altro” di intenderne i parametri, (come in questo testo enucleato, specialmente per quanto riguarda i capitoli dedicati al Vitalismo ed alle Avanguardie) avrebbe potuto, “illo tempore”, correggerne la rotta.
*Umberto Bianchi (1960) , è operatore del mercato assicurativo e finanziario, all’interno del quale vanta una più che ventennale esperienza professionale. Profondo conoscitore dei meccanismi del settore, principalmente in Italia, con stage di lavoro in America Latina (Argentina e Brasile) ed ora titolare di un’attività di consulenza e servizio tecnico-legali. Oltre ad essere impenitente “motorbiker” e giramondo, è anche opinionista, saggista e poeta, dedito alla pubblicazione di saggi e di analisi su tematiche che spaziano dal pensiero politologo a quello economico, sino a quello filosofico e storico-religioso…. Tra le recenti pubblicazioni, area Scuola Romana Filosofia Politica di Riccardo Scarpa, Giovanni Sessa e già Gian Franco Lami ( e altri) da segnalare contributi molto intriganti e corrosivi (area Nuova Oggettività, Movimento culturale di Roma, a c. del poeta Sandro Giovannini, del transumanista Stefano Vaj e altri, ora sinergico con la stessa Scuola Romana…) in AA.VV. Per una Nuova Oggettività – libro manifesto (Heliopolis, 2011), alla stessa rivista web Politica Mente.
INFO
fonte originale Eccolanotiziaquotidiana
Umberto Bianchi su Eccolanotiziaquotidiana
http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/roma-umberto-bianchi-e-il-fascino-discreto-delloccidente-la-carmelina-edizioni/
RINASCITA recensione su U. Bianchi Il Fascino discreto dell'Occidente
http://rinascita.eu/index.php?action=news&id=22927
FERRARA ITALIA su Umberto Bianchi Il Fascino discreto dell'Occidente
http://www.ferraraitalia.it/umberto-bianchi-presenta-a-roma-il-suo-ultimo-lavoro-il-fascino-discreto-delloccidente-3389.
CINQUE W recensione su U. Bianchi Il Fascino discreto dell'Occidente