«Se un grande filosofo come Heidegger sosteneva che bisognava trovare le radici del pensiero genuino nel linguaggio poetico, altrettanto, oggi, si potrebbe dire per quello filmico». È questa la provocazione che ha spinto Claudio Bonvecchio, ordinario di Filosofia delle Scienze Sociali all'Università degli Studi dell'Insubria, a curare un volume collettaneo dedicato alla Filosofia di Indiana Jones (Mimesis, pagg. 268, euro 18), dove l'archeologo-avventuriero partorito dalla fantasia di George Lucas e Steven Spielberg incarna un nuovo modello di filosofia, non più nascosta in libri di difficile comprensione, ma esposta da quattro pellicole di successo. Secondo il libro, i film di Indiana Jones interpretati da Harrison Ford propongono una filosofia o, meglio, una visione del mondo, di tipo eroico, dove a guidare le azioni non è più il profitto o il tornaconto personale tipici del ceto borghese, ma l'amore per la giustizia e il desiderio di una vita avventurosa, obiettivi propri di una concezione aristocratica della vita.Analizzando le vicende del prof. Henry Walton Jones, alias Indiana Jones, Indy per gli intimi, Bonvecchio e i suoi collaboratori trovano nella personalità complessa e contraddittoria dell'accademico numerosi riferimenti al modello classico dell'eroe, il quale deve intraprendere viaggi e sfidare pericoli per compiere l'impresa che gli avrebbe svelato il significato trascendente della vita.... C
IL GIORNALE
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/se-indiana-jones-pi-classico-giasone-833235.html
**CLAUDIO BONVECCHIO, tra i curatori (con Sandro Giovannini, Stefano Vaj e altri) de Il Libro Manifesto, Per Una Nuova Oggettività (Heliopolis, 2011) ** (Volume che include contributi anche degli scrittori ferraresi Riccardo Roversi, Roberto Guerra, Giovanni Tuzet, Zairo Ferrante ed altri).
http://www.heliopolisedizioni.com/scheda.asp?idprod=66&idpadrerif=21