Estense com Ferrara- Bersani e Buskers *by Azione Futurista Ferrara

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Ieri (30 8 ndr) Bersani era atteso a Ponte per dare segnali forti sulla credibilità del PD come futura alternativa al governo Berlusconi oggi alla frutta. Sul caso Penati e sulla sfida frontale lanciata a fine ottobre dal sindaco di Firenze Matteo Renzi (PD….) e i rottamatori ai vertici del Partito.

Si è fatto immortalare sic con Franceschini in cucina e ha rilanciato la falsa diversità morale dell’ ex sinistra. Che c’entra con i Buskers? Il filo è invece pertinente… L’autocritica e la necessaria evoluzione in certo kattokomunismo anche culturale sono impossibili se non si rottamano le caste.

Dopo un lustro di secolo quasi, il FB è un grande evento popolare per Ferrara, ma l’audience probabile non è tutto e le ombre, tranne alcune news nette, restano tutte come nelle ultime edizioni.Il FB è anche una microcasta locale, questa è la percezione chiara dei ferraresi, oltre a certa disaffezione altrettanto evidente, oltre a certa debole ricaduta economico-turistica sulla città rispetto alle potenzialità. Questo emerge dalle critiche generali.

Onore a Bottoni e Russo che hanno inventato il FB, ma la formula è vecchia e odora appunto di casta quasi da clan. Da molti punti di vista. Non ultimo un’apologia dell’informazione che la dice lunga. Che fa quasi a pugni con rilanci scarsi del FB sui grandi media nazionali…..

Da un lato è il FB esempio di neorinascimento popolare, dall’altro sembra sempre più una kermesse alla Woodstock. Se una inedita ottima sinergia con le forze dell’ordine ha quest’anno garantito come non mai una sicurezza molto apprezzabile, dopo 20 anni politici e organizzatori contìnuano a fare gli struzzi sulla necessità a Ferrara centro di Bagni Pubblici come in qualsivoglia città d’arte. I cosiddetti bagni chimici sono una mezza farsa, tale corsia preferenziale forse è una …Penata di qualcuno… Come-altra Penata- appunto certa rete dei chioschi e birrai ambulanti che spesso si confondono con troppi clown e acrobati vari, a scapito di bar e pub del centro che quasi son usati come… bagni pubblici alternativi…. Poco convincente anche, soprattutto ideologica se non comica… al di là dei contributi oggettivi,la trovata degli Hera underground napoletani. L’Hera ferrarese che ci sta a fare?

E sconcertante, dilettantesca, l’incapacità autodichiarata dei Curatori- a quanto pare- di quantificare l’audience reale dei Visitors. La sinergia conclamata con Hera stessa e il suo pavoneggiato sponsor anche tecnico era forse di carattere estetico-musicale?

Al di là di certa logica da clan funzionale e in flagrante con certo ideologismo generale kattocomunistico sia con certa ecocultura neoluddista e conformista tipica del PD anche locale, il grande evento Buskers è in certo senso sopravvalutato quale evento culturale. Non sì evoluto con gli anni verso un consapevole neorinascimento (con certe radici importanti di Ferrara), mixato con certo rock pop soft del nostro tempo, verso anche certa eleganza formale; prevale certo spontaneismo deteriore appunto alla Woodstock un poco sballata. Tale bug ha a che fare anche con l’ostinazione ideologica (in tal senso culturale) appunto spontaneistica dei curatori ben avallata dai politici. Dopo oltre 20 anni, sempre il Centro Storico il cuore pensiero Unico del Festival. Poco decentrato o male nel resto della città… Non sfruttando invece molte altre aree della città, persino straordinarie, leggi sottomura (utilizzato per un’altra filiale woodstockiana invece…). L’esito è un grande audience forse, ma una fruibilità dei musicisti quasi da stadio o da concerto rock heavy metal o tardopunk. Centro Sociale… Meno gruppi in centro, qualche palchetto pure, decentramento concreto in tutta la città, dall’Ipercoop area anche (forse non è Ferrara?) e l’aeroporto all’Ippodromo al sottomura nella sua globalità, a Piazza Ariotea.

Potrebbero farlo durare anche due settimane… Soprattutto finendola con il buonismo degli accreditati: suonino soltanto i musicisti selezionati nell’anno di ricerca di lavoro dello staff.. E appunto si facciano anche suonare ogni anno fior di ferraresi classico-rinascimentali o medievali. Come al solito Ferrara importa cultura o non la esporta….

Va da sé: i curatori si limitino al loro ruolo di Art Director. La logistica e la coreografia artistico-urbana domanda, quando un evento assume certa espansione, fior di esperti, oltre la logica dei pattumai o delle offerte libere modello Festival de L’Unità.

Due altri punti sono fondamentali: come ogni grande evento il FB diventi biennale e come proposto anche in tal caso e con tale evoluzione generale di un paio di settimane. Come grande evento estivo per la Città di Ferrara e non soltanto o soprattutto per una casta (per quanto nei fatti comunque creativa in questo caso) culturale del Comune. Il biennio è anche un antivirus per la disaffezione dei ferraresi. Che in certa nuova coreografia del FB e certa sua evoluzione in termini di qualità musicale, fruibilità, serenità non .. quasi neohippy…, decoro generale, ne siamo certi tornerebbe ad amare l’evento. Il biennio necessario anche- ogni volta- per pianificare meglio tutto quanto, comunicazione mediatica e turistica compresa in primis, per coinvolgere anche in una vera espressione di ecologia culturale pragmatica non tanto una improbabile Hera ecologica, ma l’economia e l’imprenditoria ferrarese, stimolandola con opportune sinergie a quel ruolo di sponsor culturale-assente ora- (segnali evoluti dovranno arrivare anche però da imprenditori e commercianti ferraresi finora troppo …agresti -e questa è una attenuante non banale per curatori e politici stessi, frena evoluzioni del Festival, noi siamo-cerchiamo- di essere oggettivi). Sinergia sponsor invece fondamentale (per i Buskers o altri eventi culturali) per il Futuro di Ferrara.

Naturalmente, le critiche vanno ascoltate e i sordi fatalmente rottamati…

RobyGuerra Azione Futurista Ferrara