In margine a un testo implicito è il titolo che lo scrittore e filosofo colombiano Nicolás Gómez Dávila (1913-1994) diede alla sua vastissima raccolta di aforismi. Dove il «testo implicito» (che di fatto non esiste) è soltanto il pretesto per le note a margine. In margine a un testo implicito sono anche le annotazioni, gli appunti, i riferimenti che Antonio e Luisa Crepax, figlio e moglie di Guido, applicano come post-it alle tavole del creatore di Valentina. Anche queste tavole, come il testo implicito di Gómez Dávila, non esistono, se per esistente s’intende ciò che occupa, per una certa durata, una certa porzione di spazio. Valentina è un moto da luogo o un moto a luogo, dunque non è mai in un luogo. Ed è costituzionalmente estranea al presente: rimbalza fra passato e futuro, le dimensioni dell’Assenza...
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...